Pearl Jam, “Gigaton”: la storia di "Alright"
È finalmente arrivato “Gigaton”, il nuovo album dei Pearl Jam. E’ il primo lavoro della band da sei anni e mezzo, ed è il più a fuoco da molto tempo a questa parte: un disco che unsice la sperimentazione al classico suono del gruppo di Seattle, rinfrescato dalla presenza di un nuovo produttore, Josh Evans (qua la nostra intervista) .12 canzoni che vanno dal rock alle ballate, con testi incredibilmente attuali, che parlano di resistenza in un mondo impazzito.
Rockol vi accompagna ogni giorno con il racconto di ogni canzone dell’album: qua trovate lo speciale di Rockol dedicato a "Gigaton". Qua invece la recensione completa del disco.
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Con “Alright” l’album rallenta per la prima volta, in una ballata minimale, scritta interamente da Jeff Ament, già autore di capolavori come "Nothing as it seems". La canzone prosecuzione tematica del tema: un brano sull'autodterminazione, sulla responsabilità delle scelte individuali. Va bene la rabbia e l’azione, ma la rivoluzione comincia guardandosi allo specchio e ritrovando se stessi.
If you're tired of the game
Hit the road towards the clouds
Find the groove in the sound
Keep it for yourself
It’s alright, to say no
Be a disappointment in your own home
It’s alright, to turn it off
Ignore the rules of the state, it’s your own
It’s alright, to shut it down
Disappear in thin air, it’s your home
It’s alright, to be alone
To listen for a heartbeat, it’s your own