Michele Merlo: da 'X Factor' alla major, passando per il 'no' a Sanremo
"Alla fine ce l'abbiamo fatta a fare un album in lingua. Tutte le precedenti esperienze sono servite a qualcosa, sono contento di aver fatto quelle pazzie per arrivare a questo disco": così Michele Merlo presenta "Cuori stupidi", che oltre ad essere il suo primo album tutto in italiano - e il primo pubblicato con il suo vero nome - è anche il primo frutto del contratto firmato con una multinazionale, Universal, dopo la parentesi indie con Maciste Dischi.
Per l'etichetta che ha lanciato - tra gli altri - Gazzelle, i Canova e Fulminacci, il cantautore veneto aveva pubblicato nel 2017 l'album "Cinemaboy", intitolato come il nome d'arte che aveva scelto per scrollarsi di dosso quel "Mike Bird" con il quale si era fatto conoscere qualche mese prima ad "Amici". Nella scuola di Maria De Filippi era entrato dopo aver provato - senza successo - a partecipare a "X Factor": "Ho firmato per Universal un anno fa. Mi sono messo subito a lavorare. A testa bassa. Ero intenzionato a fare le cose sul serio. Ora gioco nel campionato dei grandi, con qualche responsabilità in più", dice.
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