Quella volta che morirono 11 persone a un concerto degli Who

Oggi cade il quarantesimo anniversario di una delle peggiori tragedie che purtroppo hanno funestato il rock nel corso della sua lunga storia. Al Riverfront Coliseum di Cincinnati, negli Stati Uniti, prima di un concerto degli Who, quel tre dicembre, persero la vita undici persone e altre otto riportarono delle ferite.
Accadde che le 8.000 persone in attesa da ore di poter entrare al luogo del concerto, trascinate dalla frenesia, si accalcarono schiacciandosi l’un l’altra. Le undici vittime infatti morirono per asfissia. La più giovane di queste aveva 15 anni, la più vecchia 27.
Oggi, il canale televisivo di Cincinnati WCPO, trasmetterà un documentario curato da Tanya O’Rourke intitolato ‘The Who: The Night That Changed Rock’, della durata di un’ora in occasione del triste anniversario. Il dirigente della WCPO Mike Canan ha dichiarato al proposito:
"Sono orgoglioso del lavoro del nostro team per commemorare quanti persero la vita quella sera. Sono altrettanto orgoglioso di Tanya e dell'empatia del nostro team per le vittime e per coloro che ne hanno affrontato la perdita e il senso di colpa di questo incidente da 40 anni."
Per evitare che la folla perdesse ulteriormente la testa, l’organizzazione non fermò il concerto ma permise allo show di continuare. Alla band inglese non venne comunicato l’accaduto se non alla fine dello spettacolo. La band inglese ne rimase profondamente scioccata: Roger Daltrey voleva cancellare il resto del tour, ma Pete Townshend esortò il gruppo ad andare avanti dicendo: "Se non suoniamo domani, non suoneremo mai più". Il giorno seguente si esibirono a Buffalo nell’ultimo concerto della branca statunitense del ‘Who Are You’ tour.
Nello speciale televisivo sono incluse interviste a Pete Townshend e Roger Daltrey. Townshend dice: “Ne sono ancora traumatizzato. È una cosa imbarazzante avere nella propria autobiografia undici ragazzi morti a uno dei tuoi concerti. È uno strano, inquietante, pesante carico da trasportare”. E Roger Daltrey aggiunge: “Quella terribile notte del tre dicembre è diventato uno dei peggiori sogni avuti nella mia vita.” E il manager della band Bill Curbishley, che prese la decisione di continuare con il concerto, ha dichiarato: “Nonostante tutto, mi sento ancora inadeguato. Non so i ragazzi, ma io ho lasciato parte della mia anima a Cincinnati."
Oltre alle testimonianze degli Who il documentario dà voce al ricordo dei familiari delle vittime.
Questa la scaletta di quel concerto:
- Substitute
- I Can't Explain
- Baba O'Riley
- The Punk and the Godfather
- My Wife
- Sister Disco
- Behind Blue Eyes
- Music Must Change
- Drowned
- Who Are You
- 5:15
- Pinball Wizard
- See Me, Feel Me
- Long Live Rock
- My Generation
- I Can See for Miles
- Sparks
- Won't Get Fooled Again
- Encore:
- Summertime Blues
- The Real Me