Il ragazzone che faceva provare felicità e tristezza con la stessa canzone ha confezionato un album urban dalla produzione digitale perfettamente scolpita. È più cool, ma meno originale e comunicativo.
Due anni fa, Khalid era un diciannovenne che sussurrava storie d’adolescenti in uno stile da cantautore electro-soul sensibile. “Do voce ai ragazzi che non riescono a esprimere quel che provano”, diceva a Rockol. È una storia di successo: una valanga di nomination, grandi collaborazioni, numero uno nella classifica americana R&B col primo album “American teen”. Il nuovo “Free spirit” ne è la versione in technicolor e più estroversa.
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