Se potesse tornare indietro, forse, Ozzy Osbourne non accetterebbe di partecipare all'ultimo tour dei Black Sabbath, quello che tra il 2016 e il 2017 ha visto la band di "Paranoid" esibirsi in giro per il mondo per l'ultima volta. Lo lasciano intendere alcuni recenti commenti del cantante: alla fine dell'estate, ad esempio, ha raccontato di non aver vissuto "un gran momento" e di aver percepito "vibrazioni negative dagli altri". Parole che hanno lasciato perplesso Tony Iommi: "Ozzy non mi ha mai detto niente. Sembrava che stesse bene e ci siamo divertiti", ha commentato il chitarrista. Ora, però, Ozzy rincara la dose. E ha qualcosa da dire anche a Tony Iommi.
In un'intervista concessa al Times, Osbourne è tornato a parlare del tour della reunion dei Black Sabbath. Partendo proprio dal rapporto con Tony Iommi:
"Se mi piace lavorare con lui? Non proprio. Se mi piace come persona? Certo, gli voglio bene. Ma quando la gente mi chiedeva se c'era un leader nei Black Sabbath, io dovevo rispondere che era Tony Iommi perché senza i suoi riff di chitarra saremmo ancora seduti a fare le prove, ora".
Per Ozzy, ormai, i Black Sabbath sono un capitolo chiuso. E lo dice senza troppi giri di parole:
"Ora vi racconto com'è stato. È come quando sei giovane e conosci una ragazza, Susie, poi vi lasciate e non la vedi per trent'anni. Poi lei torna in città e tu vai a trovarla: 'Oh, ora chiamo Susie', perché ti ricordi solo le cose più belle, che per una settimana siete stati felici. Ma poi rifletti: 'Ho dimenticato che per più di tre anni e mezzo non sono stato così felice'. Ora ho voltato pagina".
Il Principe delle Tenebre, che ha recentemente dovuto fare i conti con un'infezione alla mano, sarà impegnato tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019 con nuovi concerti, stavolta da solista.