Måneskin presentano ‘Il ballo della vita': “È il nostro messaggio di libertà” - VIDEOINTERVISTA

“Vogliamo lanciare un messaggio di libertà”. Così i Måneskin hanno presentato oggi alla stampa a Milano il loro primo vero album “Il ballo della vita”, in uscita il 26 ottobre. È un passo importante per i vincitori morali dell’undicesima edizione di X Factor. Il momento è favorevole. Domani sera il quartetto presenterà nei cinema il documentario “This is Måneskin” e alla fine della proiezione suonerà quattro canzoni in diretta da Parco de’ Medici di Roma. Giovedì la band tornerà sul luogo del delitto, ospite a X Factor. Il tour, con molte date già sold out, li terrà impegnati fra novembre e aprile e toccherà sale come il Fabrique di Milano, l’Atlantico di Roma, l’Obihall di Firenze. In febbraio, sono previste date in Germania, Svizzera, Spagna, Francia, Belgio e Inghilterra.
“L’abbiamo intitolato ‘Il ballo della vita’ perché il ballo è un atto che avvicina le persone, che fa vibrare, che fa emergere la parte più spontanea. Che è poi quello che cerchiamo di fare con la nostra musica. È una celebrazione della vita”, dice la bassista Victoria. Un filo conduttore lega varie canzoni: è il personaggio di Malena. “Rappresenta la bellezza e la gioia”, spiega il cantante Damiano. “Abbiamo voluto dare un volto e un nome al nostro messaggio. Marlena è una grande anima che racchiude le nostre quattro anime. È passione e libertà”. Libertà da cosa? “Dai condizionamenti, dagli hater. Vogliamo trasmettere ai ragazzi il coraggio di essere sé stessi, di esprimersi, di non autolimitarsi. Di rialzarsi dopo le sconfitte e non farsi mai fermare dagli altri”. Ecco perché la campagna pubblicitaria che ha anticipato l’album è basata sui messaggi ricevuti via social network. “È un modo per togliere forza agli insulti degli hater. E poi si sa che ti insultano solo quando fai le cose bene”.
I Måneskin hanno fra i 17 e i 19 anni. Si dedicano totalmente alla musica. Il cantante ha lasciato la scuola, gli altri stanno frequentano il liceo da privatisti. Hanno cominciato a prendere lezioni di musica. “Ci mettiamo grande dedizione”, dicono. “Se sembriamo sfrontati è perché dietro c’è un gran lavoro. Sappiamo che se vogliamo restare a questo livello dobbiamo continuare a lavorare. Gioiamo per i successi che otteniamo, ma cinque minuti dopo già pensiamo a come andare ancora più in alto. Siamo un esempio dei risultati che si ottengono col duro lavoro”.