Thurston Moore: il lato più sperimentale (e recente) dell'ex Sonic Youth (1 / 9)

Si comprende forse più oggi che all'epoca - indicativamente a cavallo tra gli anni Ottanta e i Novanta, quando ai Sonic Youth, con la tripletta "Daydream Nation" (1988), "Goo" (1990) e "Dirty" (1992), riuscì il grande salto dalla nicchia al grande pubblico - quanto sia stata importante le figura di Thurston Moore come chitarrista: artisticamente figlio della No Wave dei DNA di Arto Lindsay, dei Teenage Jesus and the Jerks e dei tanti altri capaci di rompere definitivamente con il (glorioso? questione di punti di vista) passato delle sei corde a stelle e strisce, l'ex compagno (di vita e di gruppo) di Kim Gordon è stato forse l'unico artista della sua generazione a conservare un approccio squisitamente sperimentale alla composizione e alla esecuzione pur riuscendo a lambire il mainstream, incassando l'ammirazione di colleghi - Kurt Cobain, su tutti - che solo poco tempo dopo sarebbero stati capaci di portare all'ultima grande rivoluzione mai registrata nella storia del rock.
Per festeggiare il suo compleanno abbiamo scelto di offrirvi una carrellata delle ultime collaborazioni instaurate dal cantante, chitarrista e compositore nato in Florida ma adottato dalla Grande Mela che mettano in risalto il suo lato più sperimentale e iconoclasta: con i Sonic Youth ormai (definitivamente? Tutto lascerebbe supporre di sì) consegnati agli annali, è bene sapere che, anche se in contesti più ridotti e meno esposti rispetto a quelli che il periodo d'oro del noise rock sapeva offrire, Moore stia ancora esplorando le terre incognite dello strumento più inflazionato della storia della musica popular dell'ultimo secolo. Quindi tanti auguri, Thurston, e non stancarti mai di vedere quanto in là ci si possa spingere con una chitarra e un amplificatore - e tutto quello che c'è in mezzo.