Sanremo 2018, Luca Barbarossa in sala stampa
Luca Barbarossa ha incontrato i giornalisti della sala stampa dell'Ariston questa mattina, mercoledì 7 febbraio, per raccontare il suo ritorno in gara al Festival di Sanremo con "Passame er sale", a distanza di sette anni dalla partecipazione del 2011 con "Fino in fondo". La canzone che il cantautore romano presenta al Festival è la prima anticipazione del suo nuovo album di inediti, "Roma è de tutti", nei negozi dal 9 febbraio.
Il disco contiene duetti con Fiorella Mannoia e Alessandro Mannarino ed è cantato in dialetto romanesco: "Il timore è che il dialetto possa escludere chi non appartiene a quella precisa area linguistica, mentre il dialetto romano è un dialetto che vuole includere: è un'inflessione ed è comprensibile a chiunque. Romani ci si può nascere o ci si può diventare, se si viene da fuori. Perché Roma è da sempre la città dell'accoglienza: ecco spiegato il titolo dell'album, 'Roma è de tutti', come un abbraccio", dice Barbarossa.
"Il romanesco ha una sua nobiltà, una sua storia: penso ai sonetti del Belli. Oggi è un dialetto che si è un po' 'ammorbidito', si è avvicinato all'italiano: da romanesco a romano", spiega il cantautore, "perché il dialetto? Perché è un linguaggio diretto: ce lo ha insegnato anche Pino Daniele. Pensate a dire 'A me me piace 'o blues / e tutt'e juorne aggio cantà' in italiano: 'Mi piace il blues e voglio cantarlo tutti i giorni'. Due cose completamente diverse".
Questa rappresenta la nona partecipazione di Luca Barbarossa al Festival di Sanremo: debuttò al Festival nel 1981 con "Roma spogliata" (quarto posto), si classificò sul gradino più basso del podio del 1988 con "L'amore è rubato" e vinse nel 1992 con "Portami a ballare".
"Non è un disco di nostalgismo, questo: non penso a ciò che è stato. È la volontà di fotografare Roma oggi e il dialetto romano di oggi. C'è anche una canzone inedita di Gigi Magni [grande regista, sceneggiatore e scrittore romano] che sembra scritta oggi". Il pensiero va ovviamente ai grandi della romanità, partendo da Lando Fiorini, recentemente scomparso: "Lo ricordo con tenerezza. Non dimentico la sua versione di 'Cento campane', io ero piccolissimo. È stato la voce di Roma. Ma la canzone romana ha avuto secondo me una battuta d'arresto: nessuno ha avuto il coraggio di prendere il romano e di riattualizzarlo. Oggi c'è Alessandro Mannarino, ha fatto cose egregie".
Dopo il disco, un nuovo tour in partenza il 16 marzo: il 25 giugno Barbarossa si esibirà alla Cavea dell'Auditorium Parco della Musica, nella sua Roma.