
Ci siamo, il revisionismo colpisce anche Duke Ellington, uno dei maestri del jazz di tutti i tempi. Il 'Duca', considerato uno dei più grandi donnaioli di tutti i tempi, viene ritratto in una luce alquanto diversa nell'articolo pubblicato da Vanity Fair in occasione del centenario della sua nascita a firma David Hajdu. Lo riporta Repubblica, che illustra dettagliatamente il modo in cui Hajdu si soffermi ad analizzare il rapporto di stretta confidenzialità che legava Ellington al suo arrangiatore, adducendo diverse testimonianze per avvalorarne la fondatezza. Per la cronaca Strayhorn morì nel 1967, lasciando - sempre secondo l'autore dell'articolo - Ellington in uno stato di profonda solitudine, che si risolse nella sua progressiva scomparsa dalle scene con conseguente crisi mistica, situazione rimasta così fino al 1996, anno della sua morte. Negli ultimi tempi Ellington era solito uscire di casa con il suo inseparabile libro dei Salmi, nel quale Hajdu dice di aver ritrovato una foto ingiallita dello stesso Strayhorn.
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