
Incontrare Bryan Adams in un albergo è inevitabile: il suo nuovo disco, "Room service", è stato registrato tra stanze di hotel sparsi per mezzo mondo, e da brava rockstar il canadese ne ha frequentati parecchi. “Se chiedi a qualunque mio collega, ti dirà la stessa cosa: negli alberghi ci passi talmente tanto tempo che alla fine diventano come casa tua. Ho registrato il disco in questo modo per ottimizzare il tempo”.
“Room service” è quindi un disco “on the road”: non è una novità e gli esempi sono noti. Da “Running on empty” di Jackson Browne a “New adventures in hi-fi” dei R.E.M., la storia dei dischi non registrati in studio ma negli scampoli del girovagare dei musicisti è lunga. “Beh, si, l’idea è simile”, ammette Adams, che Rockol ha incontrato a Verona in occasione della finale del Festivalbar. “Ma ovviamente il risultato è diverso. Ho registrato la maggior parte delle basi in Canada, poi sono andato in giro per il mondo e ho finito le parti vocali”.
La prima tappa è stata Milano, Italia, hotel Four Seasons, nel 2002: “Lì ho provato tutte le canzoni… Cosa si può dire degli alberghi italiani? Beh, che si mangia bene, ovviamente, e che sono tutti molto gentili. Nessuno si è lamentato del fatto che facessi rumore. Piuttosto mi è capitato il contrario: ogni tanto sentivo io del casino di notte…”.
Altra particolarità del disco è la parte visiva. Le foto sono state scattate dallo stesso Adams, che alterna ormai da tempo la carriera di musicista a quella di fotografo; recentemente ha pure immortalato l’ex velina Elisabetta Canalis per “Max” (vedi news). “Mi piace molto fotografare, è ovvio, e lo faccio anche in campi non necessariamente legati alla musica. Quando si tratta poi di curare il mio disco è ancora più stimolante”.
Adams sembra inarrestabile; “Room service” è il suo primo disco di inediti da sei anni a questa parte, da “On a day like today” (’98), ma di fatto non è mai stato fermo: nel frattempo ha pubblicato un “Unplugged”, un best e la colonna sonora di “Spirit”, ed è stato in tour. Non fai in tempo a chiedergli quali siano i progetti futuri che ti spiega: “Ho già pronto un disco nuovo, che uscirà l’anno prossimo. Ho scritto molto negli ultimi anni, e nel prossimo disco sarò io da solo con la chitarra acustica”.
“Room service” è quindi un disco “on the road”: non è una novità e gli esempi sono noti. Da “Running on empty” di Jackson Browne a “New adventures in hi-fi” dei R.E.M., la storia dei dischi non registrati in studio ma negli scampoli del girovagare dei musicisti è lunga. “Beh, si, l’idea è simile”, ammette Adams, che Rockol ha incontrato a Verona in occasione della finale del Festivalbar. “Ma ovviamente il risultato è diverso. Ho registrato la maggior parte delle basi in Canada, poi sono andato in giro per il mondo e ho finito le parti vocali”.
La prima tappa è stata Milano, Italia, hotel Four Seasons, nel 2002: “Lì ho provato tutte le canzoni… Cosa si può dire degli alberghi italiani? Beh, che si mangia bene, ovviamente, e che sono tutti molto gentili. Nessuno si è lamentato del fatto che facessi rumore. Piuttosto mi è capitato il contrario: ogni tanto sentivo io del casino di notte…”.
Altra particolarità del disco è la parte visiva. Le foto sono state scattate dallo stesso Adams, che alterna ormai da tempo la carriera di musicista a quella di fotografo; recentemente ha pure immortalato l’ex velina Elisabetta Canalis per “Max” (vedi news). “Mi piace molto fotografare, è ovvio, e lo faccio anche in campi non necessariamente legati alla musica. Quando si tratta poi di curare il mio disco è ancora più stimolante”.
Adams sembra inarrestabile; “Room service” è il suo primo disco di inediti da sei anni a questa parte, da “On a day like today” (’98), ma di fatto non è mai stato fermo: nel frattempo ha pubblicato un “Unplugged”, un best e la colonna sonora di “Spirit”, ed è stato in tour. Non fai in tempo a chiedergli quali siano i progetti futuri che ti spiega: “Ho già pronto un disco nuovo, che uscirà l’anno prossimo. Ho scritto molto negli ultimi anni, e nel prossimo disco sarò io da solo con la chitarra acustica”.
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