Amy Winehouse: il docu-film "Amy" rimane nei cinema italiani. E' il documentario più visto di sempre

Amy Winehouse è passata a miglior vita (si dice così) all’età di 27 anni il 23 luglio 2011 lasciando un grande vuoto tra i suoi fans e tra gli amanti della musica in generale.
Questo il motivo per cui ”Amy – the girl behind the name”, il docu-film del regista inglese Asif Kapadia ha avuto un successo incredibile in Gran Bretagna ponendosi al secondo posto in tutti i tempi quanto a incassi per un documentario.
La cantante inglese era molto popolare e amata anche in Italia tanto che il documentario, proiettato nei nostri cinema il 15, 16 e 17 settembre, a furor di popolo e di botteghino (proprio i cinema hanno chiesto di poter prolungare la programmazione di “Amy”), ha subito una proroga e continuerà ad essere programmato in 28 sale cinematografiche per poter soddisfare le numerose richieste.
Un trionfo avvalorato anche dai numeri: il giorno del debutto nei cinema italiani, martedì 15 settembre, l’incasso del film (253.000 euro) è stato di gran lunga il più alto della giornata staccando di molte lunghezze i “Minions” relegati in seconda posizione (150.000 euro).
Attestandosi quindi come il documentario dal maggior successo di sempre da quando, negli ultimi anni, si sono diffusi i cosidetti ‘eventi al cinema’. Per rimanere in ambito musicale, Nexo Digital che distribuisce “Amy”, ci ha fornito i dati dei loro tre maggiori successi tra i film concerto: su tutti gli One Direction (120.000 spettatori, 1.350.000 euro di incasso), Led Zeppelin (60.000/650.000 euro) e Muse (30.000/300.000 euro).