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Foo Fighters, Dave Grohl, la gamba rotta a Göteborg e il potere curativo di Queen, AC/DC e Rolling Stones - VIDEO

Foo Fighters, Dave Grohl, la gamba rotta a Göteborg e il potere curativo di Queen, AC/DC e Rolling Stones - VIDEO

"E' o non è il figlio di puttana più tosto che vi sia mai capitato di incontrare? Quando gente come lui si rompe una gamba, sparisce dal palco, si fa portare nella limousine e si spara un dose di morfina. Lui, no: è tornato qua sopra, e adesso finirà questo cazzo di concerto con la sua maledetta gamba rotta": queste le parole con le quali i compagni di gruppo di Dave Grohl hanno salutato il ritorno del loro frontman sul palco del concerto di Göteborg, in Svezia, dove il leader dei Foo Fighters, cadendo dal palco, si è procurato una frattura al perone destro.

Dopo la caduta del frontman (appena al secondo brano, "Monkey wrench"), la band ha elaborato a tempi record un piano B per salvare la situazione: affidato pro-tempore al batterista Taylor Hawkins il ruolo di voce principale, il gruppo di Seattle si è preparato a chiudere la serata sciorinando una serie di riletture di classici per tenere calda la platea. Dopo "Cold day in the sun", i Foo Fighters, privi del proprio frontman, hanno prima attaccato "Stay with Me" dei Faces, poi il celeberrimo duetto tra Queen e David Bowie "Under pressure": proprio sul brano di "Hot space" dell''82 Grohl ha compiuto il suo trionfale ritorno in scena, portato a braccia dai paramedici su una barella e fatto accomodare su una sedia.

Di lì in poi, le sorprese non sono mancate: dopo una manciata di classici targati Foo Fighters ("Learn to fly", "Something from nothing" e "The pretender"), Grohl si è concesso un'altra pausa, lasciando a Hawkins il compito di condurre i giochi su "Miss you" dei Rolling Stones. L'interim è durato appena un altro brano - "Tie your mother down", ancora dei Queen - sul quale l'ex Nirvana ha compiuto il suo secondo rientro in scena. Accomodato sulla sedia, Grohl si è cimentato nella rilettura - seppur sotto forma di accenni - di "I'm the one" dei Van Halen, "Another one bites the dust" (sempre dei Queen) e "School's out" di Alice Cooper. E dopo un ironico accenno all'accaduto nella seconda metà del set (su "These days", cambiando in verso della canzone in "One of these days, you'll break your leg in front of a Swedish stadium", "uno di questi giorni ti romperai la gamba davanti a uno stadio svedese"), l'ultimo omaggio ai grandi del rock è arrivato quasi a fine serata, quando - subito prima di "This is a call" e "Best of you", gli amplificatori hanno iniziato a rovesciare sul pubblico il riff di “Let there be rock" degli AC/DC. Permettendo così al più tosto figlio di puttana del mainstream rock di andare a farsi fare la meritata radiografia...

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