
Non si può certo dire che la signora Ciccone sia stata particolarmente generosa di dichiarazioni alla stampa, nel corso del suo breve soggiorno milanese. L'unico spunto interessante e non scontato, per quanto ampiamente prevedibile, è stata una riflessione sui rischi di Internet (un argomento nei confronti del quale Madonna è assai agguerrita, dopo che i leak delle canzoni del suo ultimo disco "Rebel heart" (leggi qui l'ascolto di Rockol) le hanno scombinato tutti i piani di pubblicazione del lavoro): "Ho affrontato con i miei figli il tema delle critiche ricevute attraverso la Rete. Ne ho discusso con loro perché usano Instagram e hanno già ricevuto attacchi. Cerco di far capire ai miei figli la differenza tra me come madre e me come artista, e spiego loro che devono cercare di separare i due ruoli. Alla gente piace fare pettegolezzi da malelingue, e le critiche che ricevono i miei figli non non sono direttamente rivolte a loro ma sono un modo per attaccare me; quindi non devono prendere queste cose in modo personale. Credo che abbiano capito. Ma ogni tanto rimaniamo inorriditi da quello che le persone sono capaci di scrivere".
A ricordo della sua visita nel nostro paese, nel quale tornerà in concerto nei prossimi mesi, Madonna ha pubblicato su Twitter una foto con questa didascalia: "Mi sono divertita in Italia… questo è solo il mio terzo piatto di pasta, lo giuro".

Più ricca di rivelazioni l'intervista pubblicata sull'ultimo numero del mensile britannico "Mojo", nella quale, ad esempio, interrogata sul testo di "Devil pray" (uno dei due brani, con "Ghost town", che ha registrato per la sua prossima apparizione televisiva su Rai Tre), Madonna spiega che la sua esperienza più soddisfacente con le droghe è stata quando le è stata somministrata della morfina in ospedale, in occasione dei suoi due parti cesarei. E a Tom Doyle che le chiede - dato che attualmente Madonna condivide il manager, Guy Oseary, con gli U2 - se regalerebbe un suo album come ha fatto la band irlandese, risponde: "Non è che non mi andrebbe di regalarlo - ma preferirei dare alla gente la possibilità di chiedermi se mi va di regalarglielo. Rispetto la scelta degli U2, ma non farei come loro".