La redazione di Rockol non è responsabile del contenuto di questa notizia, che è tratto da un comunicato stampa. Artisti, etichette e aziende che vogliono rendere note le proprie iniziative attraverso la pubblicazione di un loro comunicato stampa in questa sezione possono indirizzare una e-mail a presskit@rockol.it. La pubblicazione dei comunicati è a discrezione della redazione.
NEAPOLIS FESTIVAL
Storia, dati e curiosità
Manca meno di un mese all’edizione 2004 del Neapolis Festival, rassegna ormai ben radicata nel tessuto rock e musicale italiano, e giunta all’ottavo anno.
ll Neapolis già dalla sua prima edizione (10/11/12 luglio 1997) con i suoi 40 mila spettatori in tre giorni, due palchi e una discoteca, si è imposto come il più importante e significativo festival rock d’Italia: partecipano 28 band con 214 musicisti, per un totale di 27 ore di musica dal vivo. Il cast vede la presenza, tra gli altri, di David Bowie, Vasco Rossi, Litfiba, NOFX, Edoardo Bennato. Location degli eventi sono gli spazi dell’ex Italsider a Bagnoli. Formula che vince non si cambia. E così anche per la seconda edizione (1998) arrivano artisti del calibro di Rancid, Deep Purple e Frankie Hi-Nrg, mentre prende il via il concorso per gruppi emergenti “Destinazione Neapolis”. La terza edizione costituisce l'happening musicale più lungo dell'estate italiana 1999: 6 giorni per 50 ore complessive di musica live, eseguite da ben 41 band. Il Neapolis Festival, con i suoi 100 mila spettatori, conferma di essere un grande festival musicale, e il cast non è da meno: Aerosmith, Lenny Kravitz, Jethro Tull e Carmen Consoli. La quarta edizione (2000) si svolge in una nuova location. Da Bagnoli la rassegna si trasferisce in riva al mare, quasi a voler seguire idealmente lo stesso percorso dell'area flegrea. L'Arenile di Bagnoli è il suggestivo scenario dell'unico festival italiano ambientato su una spiaggia, con una capienza per oltre 10 mila persone, mentre resta immutata la qualità artistica dei concerti. Alla quinta edizione (2001), il Neapolis diventa un grande evento culturale, una sorta di Woodstock del Mediterraneo, e soprattutto una grande opportunità per i giovani del centro-sud Italia per ascoltare e vedere dal vivo artisti internazionali. Il 2002 è l’anno del grande ritorno all’ex Italsider. Un evento che viene omaggiato dalla presenza di grandi star della musica internazionale, come Zucchero, Jamiroquai (che raduna oltre 15 mila spettatori) e Planet Funk. Con uno scenario tra i più suggestivi, il Neapolis conferma la sua vocazione culturale anche nella settima edizione (2003): un concerto decisamente unico dei R.E.M. e una performance in esclusiva tra Michael Stipe e Patti Smith, regalano emozioni infinite.
Attraverso il sito del festival (www.neapolis.it) il pubblico può scaricare la lista completa degli alberghi e dei campeggi di Napoli, la guida per raggiungere le location del festival e le informazioni complete sul programma e gli artisti.
NEAPOLIS FESTIVAL
I presupposti ci sono tutti perché il NEAPOLIS FESTIVAL si confermi, ancora una volta, uno tra gli eventi musicali più importanti in Italia.
Tante le rockstar mondiali in cartellone per la rassegna ormai di livello europeo che, già da diversi anni, rappresenta l’evento per eccellenza nel calendario degli appuntamenti estivi italiani, riscuotendo l’attenzione dei più importanti media, a tutto contribuisce anche un fittissimo cast artistico e i concerti di elevata caratura (come il duetto tra Patti Smith e Michael Stipe dei R.E.M., nella scorsa edizione).
Per il 2004, grazie all’apporto essenziale e alla partnership della Regione Campania-Assessorato al Turismo, del Comune di Napoli-Assessorati alla Cultura e al Turismo e dell’Ente Provinciale per il Turismo, il NEAPOLIS FESTIVAL conserva le medesime caratteristiche, arricchendo la già lunga lista di grandi artisti che hanno presentato i loro concerti nel capoluogo partenopeo.
Per questa nuova edizione l’organizzazione si è assicurata la presenza di alcuni dei nomi più importanti della scena rock internazionale: a cominciare da Ben Harper, che proprio da Napoli partirà, mercoledì 16 giugno, con il suo nuovo tour italiano. Ancora Peter Gabriel (mercoledì 7 luglio); David Byrne e gli Air (giovedì 8 luglio) e Vasco Rossi (venerdì 9 luglio), che arriverà a Napoli con il suo Buoni o Cattivi Tour.
A questi si aggiunge un evento speciale. Più di due ore di spettacolo per il concerto dei Cure, che si esibiranno domenica 20 giugno nell’area dell’ex Italsider. La data, fortemente voluta da Robert Smith in persona, è organizzata dalla Regione Campania-Assessorato al Turismo, dal Comune di Napoli-Assessorato alla Cultura e dalla Barley Arts, in collaborazione con il Neapolis Festival. Un vero e proprio evento, se si pensa che fino ad oggi l’unico concerto dei Cure nel sud Italia risale al 1987, quando la formazione suonò a Cava dei Tirreni (Salerno). Da segnalare che il gruppo presenterà con una settimana di anticipo, in esclusiva per il pubblico del Neapolis Festival, i brani del nuovo album THE CURE, in uscita il 28 giugno, e che sarà anticipato dal singolo THE END OF THE WORLD.
Il Neapolis Festival si differenzia quest’anno anche sul fronte degli spazi. Per venire incontro alle numerose richieste del pubblico, sono state previste diverse location. L’area ex Italsider, storica sede della manifestazione, ospiterà il concerto dei Cure. L’Arena Flegrea, invece, terrà a battesimo la prima data del tour italiano di Ben Harper e i concerti di Peter Gabriel, David Byrne e gli Air. Infine lo stadio San Paolo ospiterà l’atteso show di Vasco Rossi.
NEAPOLIS FESTIVAL
NAPOLI
ARENA FLEGREA – EX ITALSIDER – STADIO SAN PAOLO
Infoline: 081.2404276
On Web: http://www.neapolis.it/
PROGRAMMA
16 GIUGNO BEN HARPER Arena Flegrea
7 LUGLIO PETER GABRIEL Arena Flegrea
8 LUGLIO DAVID BYRNE + AIR Arena Flegrea
9 LUGLIO VASCO ROSSI Stadio San Paolo
EVENTO SPECIALE
20 GIUGNO THE CURE Ex Italsider
organizzato dalla Regione Campania-Assessorato al Turismo, dal Comune di Napoli-Assessorato alla Cultura e dalla Barley Arts, in collaborazione con il Neapolis Festival
Orario inizio concerti : ore 21.00
Costo biglietti: Arena Flegrea (Ben Haper / Peter Gabriel / David Byrne + Air): I settore 30 euro + 3 euro prev.; II settore 25 euro + 3 euro prev.
Ex Italsider (The Cure): 27 euro + 4 euro prev.
Stadio San Paolo (Vasco Rossi): 24 euro + 3,50 euro prev.
Acquisto biglietti: disponibili nelle prevendite abituali, sul sito internet www.ticketone.it, sul circuito delle prevendite Ticketone (lista completa sul sito appena citato) e attraverso il sito ufficiale del Neapolis Festival (www.neapolis.it).
Per i comunicati e le foto degli artisti: i giornalisti possono scaricare direttamente dal sito Internet dell’ufficio stampa le foto, i loghi ad alta definizione e tutto il materiale della cartella stampa. Sito Internet www.danielemignardi.it/neapolis
NEAPOLIS FESTIVAL
BIOGRAFIE
AIR
Il duo francese degli Air, nato a Versailles nella seconda metà degli anni ’90, si è subito imposto per capacità di sperimentare e mescolare generi diversi, amalgamati in chiave elettronica. Una musica, quella degli Air, che si ispira in primo luogo ai maestri del sintetizzatore, come Vangelis e Jean Michel Jarre. Il duo si è fatto conoscere grazie ad eccellenti remix, realizzati per band del calibro di Depeche Mode. Poi nel 1997 l’esordio e successivamente l’avventura nel cinema con la colonna sonora del film IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE di Sofia Coppola. Di loro si accorge anche lo scrittore Alessandro Baricco, che li chiama per musicare il reading di CITY, spettacolo basato sull’omonimo romanzo dello scrittore. L’ultimo album WALKIE TALKIE riconferma la creatività degli Air e del loro “French Sound”.
DAVID BYRNE
Newyorkese di origini scozzesi, Byrne (1952) forma i Talking Heads nel 1975 insieme a Chris Frantz (batteria) e Tina Weymouth (basso), ex compagni di scuola presso un istituto di design del Rhode Island. Rinforzato dall’arrivo del tastierista Jerry Harrison, il quartetto debutta con 77, segnalandosi subito come una delle realtà più originali e interessanti della scena new wave statunitense. “Psycho killer”, brano di punta dell’album, sintetizza al meglio il loro rock asciutto e sincopato, esaltato dal talento irrequieto e dalla surreale presenza scenica di Byrne, che di lì in avanti condurrà il gruppo attraverso molteplici mutazioni stilistiche raggiungendo i suoi vertici espressivi nella fusion funk-tribal-elettronica di REMAIN IN LIGHT (1980). Il quasi contemporaneo MY LIFE IN THE BUSH OF GHOSTS, inciso in coppia con Brian Eno, si guadagna accoglienze altrettanto calorose da parte della critica, segnalandosi come pilastro fondamentale nella sintesi tra elettronica e proto-world music. Con l’opera “multimediale” TRUE STORIES (disco e film, 1986), Byrne si avventura, con eccellenti risultati, nella regia cinematografica (le prime incursioni nel mondo della celluloide risalgono però a STOP MAKING SENSE, suggestiva ripresa live di un concerto della band ad opera di Jonathan Demme). Da quel momento il musicista, che già aveva mostrato la sua versatilità artistica componendo musiche per balletti e per allestimenti teatrali, amplia ulteriormente il suo raggio d’azione: nel 1987 vince un Oscar (in coppia con Ryiuchi Sakamoto) per la colonna sonora de “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci, due anni dopo lancia un’etichetta discografica, la Luaka Bop, rivolta a soddisfare la sua insaziabile curiosità per le “musiche del mondo”. La produzione solista ne rivela una volta di più la poliedricità, tra i suoni brasiliani e le influenze multiculturali di UH-OH, la spartana essenzialità rock di DAVID BYRNE e FEELINGS, dove collabora con gli emergenti Morcheeba e con il Balanescu Quartet. LOOK INTO THE EYEBALL lo vede tornare a una dimensione più acustica e ad originali commistioni tra suoni d’archi e percussioni: modulo sonoro poi ripreso e di nuovo sviluppato nel recente GROWN BACKWARDS, dove si cimenta anche in arie d’opera di Bizet e Verdi.
THE CURE
Con una settimana di anticipo, rispetto alla pubblicazione, i Cure presenteranno a Napoli i brani del nuovo album, la cui uscita è prevista per il 28 giugno. Il cantante dei Cure, Robert Smith, ha intanto svelato il titolo del tredicesimo disco di studio della formazione britannica, che esce a quattro anni di distanza dal precedente BLOODFLOWERS. Il CD si chiamerà semplicemente THE CURE. Il singolo apripista s'intitola THE END OF THE WORLD. La storia dei Cure inizia nel 1976, quando nei dintorni di Crawley, una piccola cittadina del Sussex, inizia a diffondersi l'interesse per una giovane e sconosciuta band chiamata Easy Cure: il leader è uno strano personaggio, si chiama Robert Smith e si dimostra sin da subito l'antitesi della rockstar per eccellenza: schivo e refrattario ad ogni tipo di cerimoniale, eppure capace, una volta sul palco, di attirare gli sguardi e l'attenzione del pubblico. Il primo singolo dei Cure esce alla fine del 1978 e si intitola KILLING AN ARAB, brano che per la violenza del testo attira l'attenzione della stampa musicale. E' invece del 1979 il loro primo album: si intitola THREE IMAGINARY BOYS e segna l'esordio con l'etichetta Fiction, che pubblicherà anche gli altri lavori del gruppo. Seguiranno altri dischi, tutti di grande successo, come FAITH (1981), PORNOGRAPHY (1982),THE HEAD ON THE DOOR (1985), KISS ME, KISS ME, KISS ME (1987), DISINTEGRATION (1989) e WISH (1992). Recentemente la Universal ha pubblicato un cofanetto celebrativo, dal titolo JOIN DOT’S, contenente tutti i singoli del gruppo, b-side e inediti.
PETER GABRIEL
Musicista, cantante, performer, sperimentatore, appassionato di tecnologia, esploratore della world music, discografico e produttore: quella di Peter Gabriel è una delle più straordinarie personalità che abbiano solcato il cammino della musica nel secolo appena trascorso. Nato il 13 maggio 1950 a Cobham, in Gran Bretagna, Gabriel esordisce con i Genesis alla fine degli anni ’60 rimanendo nel gruppo fino al 1975, anno successivo alla pubblicazione dello straordinario doppio “concept” THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY, da molti considerato alla stregua del suo primo disco solista. Tra la fine dei ’70 e i primi anni ‘80 lavora con diversi produttori, tra cui Robert Fripp, e pubblica quattro album firmati semplicemente con il suo nome e cognome, datati rispettivamente 1977, 1978, 1980 e 1982. Gli ultimi due, che contengono canzoni di grande successo come “Biko” (su “III”) e “Shock The Monkey” (su “IV”) si segnalano anche per il loro marcato sperimentalismo; ma è con l’album successivo, SO (del 1986), che Gabriel diventa una rock star internazionale grazie anche ai suoi celebrati videoclip, distinguendosi nel contempo per il suo impegno pubblico in favore del Terzo Mondo e della musica etnica (con i festival Womad e l’etichetta Real World). Realizza intanto anche due colonne sonore, una per il film di Alan Parker BIRDY e l’altra per una controversa pellicola di Martin Scorsese, “L’ultima tentazione di Cristo” (la colonna sonora si intitola PASSION). Nel 1992, dopo la pubblicazione di un’antologia, esce US, seguito dal live SECRET WORLD. Nel 2000 arriva OVO, progetto teatral-musicale concepito e realizzato insieme a Mark Fisher per l’inaugurazione del Millennium Dome londinese. Nel 2002, a poche settimane di distanza dalla pubblicazione di LONG WALK HOME (colonna sonora del film “Rabbit-proof fence” dell’australiano Philip Noyce) arriva finalmente UP, il nuovo album “ufficiale” a lungo rimandato e impreziosito dalla presenza di ospiti come Peter Green, Blind Boys of Alabama e Nusrat Fateh Ali Khang.
BEN HARPER
Nato nel 1969 a Claremont, in California, Ben Harper inizia a fare pratica sulla chitarra grazie ai suoi nonni, che gestiscono alcuni negozi di strumenti musicali. Si specializza nell’uso di una chitarra slide molto popolare negli anni ’30, la Weissnbourn, con la quale può riflettere al meglio le sonorità blues che lo fanno apparire sin da subito come un emulo di Robert Johnson. La passione per la musica moderna è invece incarnata da nomi come Jimi Hendrix e Bob Marley, capaci di apportare intensità ed energia alla sua proposta musicale. Il suo primo album, WELCOME TO THE CRUEL WORLD, esce nel 1993 e viene accolto con entusiasmo, soprattutto in Europa. Più elettrico il secondo FIGHT FOR YOUR MIND del 1995, seguito quindi da THE WILL TO LIVE nel 1997. A confermare il talento del chitarrista californiano arriva nel 1999 BURN TO SHINE. In seguito alla pubblicazione del disco, Harper si imbarca in un lungo tour, che lo porta a girare soprattutto i natii Stati Uniti, dove è relativamente poco conosciuto. Nella primavera del 2001 esce, a testimonianza della tournée, il doppio LIVE FROM MARS, diviso in un disco acustico ed uno elettrico. Nel 2003 pubblica DIAMONDS ON THE INSIDE, il suo disco più eterogeneo: le canzoni spaziano dal reggae al funk, dal rock al cantautorale.
VASCO ROSSI
Il recente album BUONI O CATTIVI ha confermato le doti comunicative di Vasco Rossi. Contiene 12 canzoni inedite, nate in due anni di lavoro. Disco curato nei minimi particolari, registrato tra Bologna e Los Angeles. Alcuni brani scritti in un attimo, altri pensati e ripensati. Rock e sperimentazione, anche d’azzardo. Qualche compiacimento, come il pezzo ROCK’N ROLL SHOW, nello spirito dei Rolling Stones e della grande musica anni settanta. Alcune ballad scritte direttamente alla chitarra, altre scritte su musica di Tullio Ferro o di Gaetano Curreri. Il suo stile, già essenziale nella scrittura, è sempre più minimalista. Le sue sono macchie di colore rock, colpiscono direttamente allo stomaco. Trasmette emozioni con un’immagine, un flash, lasciando ognuno libero di farle proprie, di viverle secondo la propria sensibilità. Vasco a iniziato a muovere i passi alla fine degli anni ’70. I primi album, pur non ottenendo subito un vasto consenso di pubblico, mettono in evidenza il personaggio Vasco Rossi, che nelle sue canzoni canta di delusioni, amarezze e drammi della vita quotidiana. Il suo linguaggio rappresenta una vera innovazione per la musica italiana. Con VITA SPERICOLATA tenta il festival di Sanremo. Arriverà ultimo, ma è l’affermazione per l’artista. Le sue canzoni diventano slogan, mentre album come BOLLICINE, COSA SUCCEDE IN CITTÀ e C’È CHI DICE NO sbancano le classifiche. Vasco Rossi è uno dei pochi artisti che supera indenne la crisi artistica degli anni ’90. Il suo stile si rinnova in lavori come GLI SPARI SOPRA, e diventa fortemente cantautorale in CANZONI PER ME e STUPIDO HOTEL.
NEAPOLIS FESTIVAL
Storia, dati e curiosità
Manca meno di un mese all’edizione 2004 del Neapolis Festival, rassegna ormai ben radicata nel tessuto rock e musicale italiano, e giunta all’ottavo anno.
ll Neapolis già dalla sua prima edizione (10/11/12 luglio 1997) con i suoi 40 mila spettatori in tre giorni, due palchi e una discoteca, si è imposto come il più importante e significativo festival rock d’Italia: partecipano 28 band con 214 musicisti, per un totale di 27 ore di musica dal vivo. Il cast vede la presenza, tra gli altri, di David Bowie, Vasco Rossi, Litfiba, NOFX, Edoardo Bennato. Location degli eventi sono gli spazi dell’ex Italsider a Bagnoli. Formula che vince non si cambia. E così anche per la seconda edizione (1998) arrivano artisti del calibro di Rancid, Deep Purple e Frankie Hi-Nrg, mentre prende il via il concorso per gruppi emergenti “Destinazione Neapolis”. La terza edizione costituisce l'happening musicale più lungo dell'estate italiana 1999: 6 giorni per 50 ore complessive di musica live, eseguite da ben 41 band. Il Neapolis Festival, con i suoi 100 mila spettatori, conferma di essere un grande festival musicale, e il cast non è da meno: Aerosmith, Lenny Kravitz, Jethro Tull e Carmen Consoli. La quarta edizione (2000) si svolge in una nuova location. Da Bagnoli la rassegna si trasferisce in riva al mare, quasi a voler seguire idealmente lo stesso percorso dell'area flegrea. L'Arenile di Bagnoli è il suggestivo scenario dell'unico festival italiano ambientato su una spiaggia, con una capienza per oltre 10 mila persone, mentre resta immutata la qualità artistica dei concerti. Alla quinta edizione (2001), il Neapolis diventa un grande evento culturale, una sorta di Woodstock del Mediterraneo, e soprattutto una grande opportunità per i giovani del centro-sud Italia per ascoltare e vedere dal vivo artisti internazionali. Il 2002 è l’anno del grande ritorno all’ex Italsider. Un evento che viene omaggiato dalla presenza di grandi star della musica internazionale, come Zucchero, Jamiroquai (che raduna oltre 15 mila spettatori) e Planet Funk. Con uno scenario tra i più suggestivi, il Neapolis conferma la sua vocazione culturale anche nella settima edizione (2003): un concerto decisamente unico dei R.E.M. e una performance in esclusiva tra Michael Stipe e Patti Smith, regalano emozioni infinite.
Attraverso il sito del festival (www.neapolis.it) il pubblico può scaricare la lista completa degli alberghi e dei campeggi di Napoli, la guida per raggiungere le location del festival e le informazioni complete sul programma e gli artisti.
NEAPOLIS FESTIVAL
I presupposti ci sono tutti perché il NEAPOLIS FESTIVAL si confermi, ancora una volta, uno tra gli eventi musicali più importanti in Italia.
Tante le rockstar mondiali in cartellone per la rassegna ormai di livello europeo che, già da diversi anni, rappresenta l’evento per eccellenza nel calendario degli appuntamenti estivi italiani, riscuotendo l’attenzione dei più importanti media, a tutto contribuisce anche un fittissimo cast artistico e i concerti di elevata caratura (come il duetto tra Patti Smith e Michael Stipe dei R.E.M., nella scorsa edizione).
Per il 2004, grazie all’apporto essenziale e alla partnership della Regione Campania-Assessorato al Turismo, del Comune di Napoli-Assessorati alla Cultura e al Turismo e dell’Ente Provinciale per il Turismo, il NEAPOLIS FESTIVAL conserva le medesime caratteristiche, arricchendo la già lunga lista di grandi artisti che hanno presentato i loro concerti nel capoluogo partenopeo.
Per questa nuova edizione l’organizzazione si è assicurata la presenza di alcuni dei nomi più importanti della scena rock internazionale: a cominciare da Ben Harper, che proprio da Napoli partirà, mercoledì 16 giugno, con il suo nuovo tour italiano. Ancora Peter Gabriel (mercoledì 7 luglio); David Byrne e gli Air (giovedì 8 luglio) e Vasco Rossi (venerdì 9 luglio), che arriverà a Napoli con il suo Buoni o Cattivi Tour.
A questi si aggiunge un evento speciale. Più di due ore di spettacolo per il concerto dei Cure, che si esibiranno domenica 20 giugno nell’area dell’ex Italsider. La data, fortemente voluta da Robert Smith in persona, è organizzata dalla Regione Campania-Assessorato al Turismo, dal Comune di Napoli-Assessorato alla Cultura e dalla Barley Arts, in collaborazione con il Neapolis Festival. Un vero e proprio evento, se si pensa che fino ad oggi l’unico concerto dei Cure nel sud Italia risale al 1987, quando la formazione suonò a Cava dei Tirreni (Salerno). Da segnalare che il gruppo presenterà con una settimana di anticipo, in esclusiva per il pubblico del Neapolis Festival, i brani del nuovo album THE CURE, in uscita il 28 giugno, e che sarà anticipato dal singolo THE END OF THE WORLD.
Il Neapolis Festival si differenzia quest’anno anche sul fronte degli spazi. Per venire incontro alle numerose richieste del pubblico, sono state previste diverse location. L’area ex Italsider, storica sede della manifestazione, ospiterà il concerto dei Cure. L’Arena Flegrea, invece, terrà a battesimo la prima data del tour italiano di Ben Harper e i concerti di Peter Gabriel, David Byrne e gli Air. Infine lo stadio San Paolo ospiterà l’atteso show di Vasco Rossi.
NEAPOLIS FESTIVAL
NAPOLI
ARENA FLEGREA – EX ITALSIDER – STADIO SAN PAOLO
Infoline: 081.2404276
On Web: http://www.neapolis.it/
PROGRAMMA
16 GIUGNO BEN HARPER Arena Flegrea
7 LUGLIO PETER GABRIEL Arena Flegrea
8 LUGLIO DAVID BYRNE + AIR Arena Flegrea
9 LUGLIO VASCO ROSSI Stadio San Paolo
EVENTO SPECIALE
20 GIUGNO THE CURE Ex Italsider
organizzato dalla Regione Campania-Assessorato al Turismo, dal Comune di Napoli-Assessorato alla Cultura e dalla Barley Arts, in collaborazione con il Neapolis Festival
Orario inizio concerti : ore 21.00
Costo biglietti: Arena Flegrea (Ben Haper / Peter Gabriel / David Byrne + Air): I settore 30 euro + 3 euro prev.; II settore 25 euro + 3 euro prev.
Ex Italsider (The Cure): 27 euro + 4 euro prev.
Stadio San Paolo (Vasco Rossi): 24 euro + 3,50 euro prev.
Acquisto biglietti: disponibili nelle prevendite abituali, sul sito internet www.ticketone.it, sul circuito delle prevendite Ticketone (lista completa sul sito appena citato) e attraverso il sito ufficiale del Neapolis Festival (www.neapolis.it).
Per i comunicati e le foto degli artisti: i giornalisti possono scaricare direttamente dal sito Internet dell’ufficio stampa le foto, i loghi ad alta definizione e tutto il materiale della cartella stampa. Sito Internet www.danielemignardi.it/neapolis
NEAPOLIS FESTIVAL
BIOGRAFIE
AIR
Il duo francese degli Air, nato a Versailles nella seconda metà degli anni ’90, si è subito imposto per capacità di sperimentare e mescolare generi diversi, amalgamati in chiave elettronica. Una musica, quella degli Air, che si ispira in primo luogo ai maestri del sintetizzatore, come Vangelis e Jean Michel Jarre. Il duo si è fatto conoscere grazie ad eccellenti remix, realizzati per band del calibro di Depeche Mode. Poi nel 1997 l’esordio e successivamente l’avventura nel cinema con la colonna sonora del film IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE di Sofia Coppola. Di loro si accorge anche lo scrittore Alessandro Baricco, che li chiama per musicare il reading di CITY, spettacolo basato sull’omonimo romanzo dello scrittore. L’ultimo album WALKIE TALKIE riconferma la creatività degli Air e del loro “French Sound”.
DAVID BYRNE
Newyorkese di origini scozzesi, Byrne (1952) forma i Talking Heads nel 1975 insieme a Chris Frantz (batteria) e Tina Weymouth (basso), ex compagni di scuola presso un istituto di design del Rhode Island. Rinforzato dall’arrivo del tastierista Jerry Harrison, il quartetto debutta con 77, segnalandosi subito come una delle realtà più originali e interessanti della scena new wave statunitense. “Psycho killer”, brano di punta dell’album, sintetizza al meglio il loro rock asciutto e sincopato, esaltato dal talento irrequieto e dalla surreale presenza scenica di Byrne, che di lì in avanti condurrà il gruppo attraverso molteplici mutazioni stilistiche raggiungendo i suoi vertici espressivi nella fusion funk-tribal-elettronica di REMAIN IN LIGHT (1980). Il quasi contemporaneo MY LIFE IN THE BUSH OF GHOSTS, inciso in coppia con Brian Eno, si guadagna accoglienze altrettanto calorose da parte della critica, segnalandosi come pilastro fondamentale nella sintesi tra elettronica e proto-world music. Con l’opera “multimediale” TRUE STORIES (disco e film, 1986), Byrne si avventura, con eccellenti risultati, nella regia cinematografica (le prime incursioni nel mondo della celluloide risalgono però a STOP MAKING SENSE, suggestiva ripresa live di un concerto della band ad opera di Jonathan Demme). Da quel momento il musicista, che già aveva mostrato la sua versatilità artistica componendo musiche per balletti e per allestimenti teatrali, amplia ulteriormente il suo raggio d’azione: nel 1987 vince un Oscar (in coppia con Ryiuchi Sakamoto) per la colonna sonora de “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci, due anni dopo lancia un’etichetta discografica, la Luaka Bop, rivolta a soddisfare la sua insaziabile curiosità per le “musiche del mondo”. La produzione solista ne rivela una volta di più la poliedricità, tra i suoni brasiliani e le influenze multiculturali di UH-OH, la spartana essenzialità rock di DAVID BYRNE e FEELINGS, dove collabora con gli emergenti Morcheeba e con il Balanescu Quartet. LOOK INTO THE EYEBALL lo vede tornare a una dimensione più acustica e ad originali commistioni tra suoni d’archi e percussioni: modulo sonoro poi ripreso e di nuovo sviluppato nel recente GROWN BACKWARDS, dove si cimenta anche in arie d’opera di Bizet e Verdi.
THE CURE
Con una settimana di anticipo, rispetto alla pubblicazione, i Cure presenteranno a Napoli i brani del nuovo album, la cui uscita è prevista per il 28 giugno. Il cantante dei Cure, Robert Smith, ha intanto svelato il titolo del tredicesimo disco di studio della formazione britannica, che esce a quattro anni di distanza dal precedente BLOODFLOWERS. Il CD si chiamerà semplicemente THE CURE. Il singolo apripista s'intitola THE END OF THE WORLD. La storia dei Cure inizia nel 1976, quando nei dintorni di Crawley, una piccola cittadina del Sussex, inizia a diffondersi l'interesse per una giovane e sconosciuta band chiamata Easy Cure: il leader è uno strano personaggio, si chiama Robert Smith e si dimostra sin da subito l'antitesi della rockstar per eccellenza: schivo e refrattario ad ogni tipo di cerimoniale, eppure capace, una volta sul palco, di attirare gli sguardi e l'attenzione del pubblico. Il primo singolo dei Cure esce alla fine del 1978 e si intitola KILLING AN ARAB, brano che per la violenza del testo attira l'attenzione della stampa musicale. E' invece del 1979 il loro primo album: si intitola THREE IMAGINARY BOYS e segna l'esordio con l'etichetta Fiction, che pubblicherà anche gli altri lavori del gruppo. Seguiranno altri dischi, tutti di grande successo, come FAITH (1981), PORNOGRAPHY (1982),THE HEAD ON THE DOOR (1985), KISS ME, KISS ME, KISS ME (1987), DISINTEGRATION (1989) e WISH (1992). Recentemente la Universal ha pubblicato un cofanetto celebrativo, dal titolo JOIN DOT’S, contenente tutti i singoli del gruppo, b-side e inediti.
PETER GABRIEL
Musicista, cantante, performer, sperimentatore, appassionato di tecnologia, esploratore della world music, discografico e produttore: quella di Peter Gabriel è una delle più straordinarie personalità che abbiano solcato il cammino della musica nel secolo appena trascorso. Nato il 13 maggio 1950 a Cobham, in Gran Bretagna, Gabriel esordisce con i Genesis alla fine degli anni ’60 rimanendo nel gruppo fino al 1975, anno successivo alla pubblicazione dello straordinario doppio “concept” THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY, da molti considerato alla stregua del suo primo disco solista. Tra la fine dei ’70 e i primi anni ‘80 lavora con diversi produttori, tra cui Robert Fripp, e pubblica quattro album firmati semplicemente con il suo nome e cognome, datati rispettivamente 1977, 1978, 1980 e 1982. Gli ultimi due, che contengono canzoni di grande successo come “Biko” (su “III”) e “Shock The Monkey” (su “IV”) si segnalano anche per il loro marcato sperimentalismo; ma è con l’album successivo, SO (del 1986), che Gabriel diventa una rock star internazionale grazie anche ai suoi celebrati videoclip, distinguendosi nel contempo per il suo impegno pubblico in favore del Terzo Mondo e della musica etnica (con i festival Womad e l’etichetta Real World). Realizza intanto anche due colonne sonore, una per il film di Alan Parker BIRDY e l’altra per una controversa pellicola di Martin Scorsese, “L’ultima tentazione di Cristo” (la colonna sonora si intitola PASSION). Nel 1992, dopo la pubblicazione di un’antologia, esce US, seguito dal live SECRET WORLD. Nel 2000 arriva OVO, progetto teatral-musicale concepito e realizzato insieme a Mark Fisher per l’inaugurazione del Millennium Dome londinese. Nel 2002, a poche settimane di distanza dalla pubblicazione di LONG WALK HOME (colonna sonora del film “Rabbit-proof fence” dell’australiano Philip Noyce) arriva finalmente UP, il nuovo album “ufficiale” a lungo rimandato e impreziosito dalla presenza di ospiti come Peter Green, Blind Boys of Alabama e Nusrat Fateh Ali Khang.
BEN HARPER
Nato nel 1969 a Claremont, in California, Ben Harper inizia a fare pratica sulla chitarra grazie ai suoi nonni, che gestiscono alcuni negozi di strumenti musicali. Si specializza nell’uso di una chitarra slide molto popolare negli anni ’30, la Weissnbourn, con la quale può riflettere al meglio le sonorità blues che lo fanno apparire sin da subito come un emulo di Robert Johnson. La passione per la musica moderna è invece incarnata da nomi come Jimi Hendrix e Bob Marley, capaci di apportare intensità ed energia alla sua proposta musicale. Il suo primo album, WELCOME TO THE CRUEL WORLD, esce nel 1993 e viene accolto con entusiasmo, soprattutto in Europa. Più elettrico il secondo FIGHT FOR YOUR MIND del 1995, seguito quindi da THE WILL TO LIVE nel 1997. A confermare il talento del chitarrista californiano arriva nel 1999 BURN TO SHINE. In seguito alla pubblicazione del disco, Harper si imbarca in un lungo tour, che lo porta a girare soprattutto i natii Stati Uniti, dove è relativamente poco conosciuto. Nella primavera del 2001 esce, a testimonianza della tournée, il doppio LIVE FROM MARS, diviso in un disco acustico ed uno elettrico. Nel 2003 pubblica DIAMONDS ON THE INSIDE, il suo disco più eterogeneo: le canzoni spaziano dal reggae al funk, dal rock al cantautorale.
VASCO ROSSI
Il recente album BUONI O CATTIVI ha confermato le doti comunicative di Vasco Rossi. Contiene 12 canzoni inedite, nate in due anni di lavoro. Disco curato nei minimi particolari, registrato tra Bologna e Los Angeles. Alcuni brani scritti in un attimo, altri pensati e ripensati. Rock e sperimentazione, anche d’azzardo. Qualche compiacimento, come il pezzo ROCK’N ROLL SHOW, nello spirito dei Rolling Stones e della grande musica anni settanta. Alcune ballad scritte direttamente alla chitarra, altre scritte su musica di Tullio Ferro o di Gaetano Curreri. Il suo stile, già essenziale nella scrittura, è sempre più minimalista. Le sue sono macchie di colore rock, colpiscono direttamente allo stomaco. Trasmette emozioni con un’immagine, un flash, lasciando ognuno libero di farle proprie, di viverle secondo la propria sensibilità. Vasco a iniziato a muovere i passi alla fine degli anni ’70. I primi album, pur non ottenendo subito un vasto consenso di pubblico, mettono in evidenza il personaggio Vasco Rossi, che nelle sue canzoni canta di delusioni, amarezze e drammi della vita quotidiana. Il suo linguaggio rappresenta una vera innovazione per la musica italiana. Con VITA SPERICOLATA tenta il festival di Sanremo. Arriverà ultimo, ma è l’affermazione per l’artista. Le sue canzoni diventano slogan, mentre album come BOLLICINE, COSA SUCCEDE IN CITTÀ e C’È CHI DICE NO sbancano le classifiche. Vasco Rossi è uno dei pochi artisti che supera indenne la crisi artistica degli anni ’90. Il suo stile si rinnova in lavori come GLI SPARI SOPRA, e diventa fortemente cantautorale in CANZONI PER ME e STUPIDO HOTEL.