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John Newman, 'Tribute': 'Il mio modo per dire 'grazie''. Videointervista

John Newman, 'Tribute': 'Il mio modo per dire 'grazie''. Videointervista

Un album che si apre passando in rassegna i nomi che hanno fatto la storia della musica degli ultimi 100 anni non poteva che chiamarsi "Tribute". E di un vero e proprio tributo si parla quando si pensa a John Newman e al suo primo disco da studio, uscito a metà dello scorso ottobre. Elegante e ordinato nel suo stile da giovane crooner - "black, white and gold", come lo definisce lui - il 23enne di Settle diventato famoso con la hit "Love me again", è passato da Milano per presentare il suo album di inediti e noi di Rockol lo abbiamo incontrato nella sala conferenza di un lussuoso hotel del centro. Ci siamo trovati difronte a un ragazzo molto sicuro di sé (e molto molto alto), con tanta voglia di darsi da fare e, dopo un debutto così esplosivo, di godersi le sue sacrosante soddisfazioni. E di ringraziare: " Il titolo vuole essere un ringraziamento, un tributo a tutti gli amici, familiari e artisti che mi hanno ispirato. Era molto importante per me poterli ringraziare e avevo bisogno di esprimerlo in un modo che si potesse poi vendere tramite un album. Volevo qualcosa di semplice, non un concept album. Ma se dovessi fare una lista precisa di artisti che mi hanno influenzato ci metteremmo troppo. Traggo ispirazione da tutto quello che posso. E preferisco non fare cover perché penso che trattare le liriche degli altri sia qualcosa di molto delicato."

A John piace avere il controllo su tutto ciò che riguarda sé e il suo essere artista, dalla scrittura dei brani alla realizzazione del disco, dalla creazione dell'artwork dell'album a quella dei videoclip, passando per il proprio outfit, ma sempre mantenendo alto il grado di consapevolezza: "Faccio solo quello che so di essere in grado di fare. Il fatto che 'faccio tutto da me' è molto importante e qualcosa di speciale sopratutto perché mi diverto e perché posso esprimere me stesso. Non significa che sono troppo impegnato, significa che voglio essere coinvolto in ogni cosa. Ho lavorato sull'artwork e su tutto il resto. Quando ho una precisa immagine in mente per il video, per esempio, lo faccio altrimenti mi faccio aiutare e consigliare. E' stato così per il clip di 'Love me again' e per il terzo singolo 'Losing sleep'. Mentre non lo è stato per 'Cheating' perché non avevo qualcosa in mente. Faccio solo quello che so di poter fare. Cercando di non andare oltre i miei limiti."

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All'attivo ha anche la collaborazione con i Rudimental che gli ha fruttato un'altra dose di successo grazie alla hit "Feel the love", volata in cima alla UK Single Chart all'inizio del giugno 2012: " Rudimental sono dei grandi amici e volevamo fare un po' di musica insieme. Ho incontrato Piers la prima volta in un pub dove lavoravo. Poi sono stato licenziato perché mi hanno scoperto dare da bere gratis ai miei amici e lui è stato così gentile da farmi andare a vivere con lui permettendomi di concentrarmi sulla musica. Siamo andati a vivere insieme, siamo diventati come fratelli e abbiamo iniziato a fare qualche jam insieme influenzandoci a vicenda. Ci siamo semplicemente divertiti a registrare le nostre jam e sono certo che continueremo a farlo. Per il momento comunque preferisco concentrarmi su di me in quanto artista. Sarebbe troppo facile fare una collaborazione con qualche nome importante per farsi vedere. Non voglio essere semplicemente 'quello che ha cantato con…"

Da poco conclusosi il tour in UK, John porterà la sua musica dal vivo anche sugli altri palchi europei, passando dalla Salumeria della Musica di Milano il prossimo 20 novembre. Lui ha promesso che sarà un grande spettacolo e che ci piacerà; che la vibrazione è molto potente "ed è divertente". Ed è anche il modo migliore per prendersi una certa rivalsa contro chi non ha mai creduto in lui, anzi: "Alle persone di norma non piace quando qualcuno fa qualcosa di diverso da quello a cui sono abituati. La prima volta che mi sono esibito, alcune persone ridevano di me. La cosa divertente è che ho imparato a scrivere canzoni proprio su quel genere di persone, a cantare canzoni per prenderle in giro. E loro stupidamente non smettono di ridere perché non smettono di ridere e così non riescono nemmeno a capire che stanno ridendo di se stesse." ha spiegato senza troppi giri di parole.

E in modo altrettanto diretto ha espresso la sua sul frenetico mondo delle "celebrities", con tutti i twerking, post, tweet, scandali e gossip annessi che ultimamente tengono tanto impegnati i suoi colleghi (quasi) coetanei: "Credo che il mondo delle celebrities sia da affrontare con cautela. Essere sempre sui magazine, giornali, in tv per come uno è vestito, per quello che fa e non per altro… per me è importante ricordare che lo faccio per la musica. La musica può durare una vita intera, ma le celebrità possono scadere dopo un giorno."
 
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