Una volta era, se non proprio famoso, perlomeno ben conosciuto. Ma erano i tempi in cui MTV in Italia si chiamava ancora Videomusic e le sue canzoni di punta erano "She blinded me with science" ed "Hyperactive". Thomas Dolby, 54enne londinese i cui successi rimangono tutti confinati negli anni Ottanta, si era ritirato ma tornò in pubblico nel gennaio 2006 col suo primo concerto dopo 15 anni. Nel 2011 Dolby annunciò il suo primo album dal 1992; il disco, "A map of the floating city", uscì nell'ottobre di quell'anno con scarsi risultati commerciali. Ora, dopo che l'anno scorso ha vinto il Moog Innovation Award al Moogfest, l'artista, tornato nel Regno Unito 5 anni fa dopo aver abitato per 12 anni in California, domani propone il progetto "The invisible lighthouse live". In una serra. Non si tratta però di una serra qualsiasi: niente petunie e rosmarino, si tratta del famoso Eden Project, una serie di gigantesche cupole che si trovano in Cornovaglia e che sono considerate le più grandi biosfere al mondo con oltre 100.000 piante. L'Eden Project è stato parzialmente aperto al pubblico nel maggio del 2000, ma il sito venne completato e interamente aperto al pubblico il 17 marzo 2001. Da quella data in poi l'Eden ha ospitato centinaia di avvenimenti, concerti ed esibizioni di artisti internazionali.
L'evento
mediaticamente più importante venne ospitato il 2 luglio 2005, quando si esibirono decine di artisti mondiali nell'ambito del Live 8.
Emma Halliday, Events & Hospitality Manager dell'Eden, ha affermato che lo show di Dolby comprende anche proiezioni. Concerto l'11 settembre alle 19.30 con biglietti a 20 sterline in vendita su thomasdolby.com/tour/