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Marsh Mallows
Qualcosa Di Nessuno (Urlo Music/EMI, 2003)
Un punk rock veloce ed aggressivo caratterizza il suono dei Marsh Mallows, la giovane formazione riminese giunta al suo secondo album dopo aver già raccolto consensi più che favorevoli con il loro primo Alcatraz del 2002. Il debutto dell’anno scorso, caldamente accolto dal pubblico presente al tour promozionale, aveva portato il gruppo ad esibirsi al fianco dei principali nomi della scena alternative italiana come Shandon, Elio e le Storie Tese, Linea 77, Punkreas, Derozer, Medusa e Persiana Jones.
Nel giro di pochi mesi, grazie al successo di vendite registrato durante i concerti, il disco viene ristampato, e nell’estate dello stesso anno i Marsh Mallows - capitanati dal vocalist Francesco “Jim” Rainone - aprono anche le date italiane di Bad Religion, Ska-P, Dead Kennedys e Undeclinable.
E arriviamo finalmente al presente di Qualcosa Di Nessuno, un cd che riesce a combinare l'hardcore e il punk con risultati mirabili. Sono tredici brani di energia incontenibile (di cui tre scritti in un convincentissimo inglese) che rivelano tutta la tecnica e il cuore di cui il gruppo è capace.
L'album si apre con la deflagrante title-track in rotazione radiofonica proprio in questi giorni (è gia stato disco della settimana su Rock Fm). Ma le sue bellezze non si fermano alla musica. L'altro grande pregio sono i temi contenuti al suo interno. Ci sono molti titoli che affrontano storie di violenze subite (come Abuso, Chiedi scusa) o di dignità perdute (Sarebbe bellissimo e Dimmi perché): con Qualcosa Di Nessuno ci troviamo sulla linea più nobile dell’hardcore impegnato.
Un paio di pezzi “lenti” contribuiscono a movimentare l’equilibrio emozionale del disco: la già citata Abuso e Il lato oscuro arrivano inattese come venti di bonaccia che per qualche minuto rallentano il vortice dei ritmi e delle chitarre. Una splendida seconda prova e un album consigliato sia per la sua graffiante irruenza che per la sua lucida riflessività.
Marsh Mallows
Qualcosa Di Nessuno (Urlo Music/EMI, 2003)
Un punk rock veloce ed aggressivo caratterizza il suono dei Marsh Mallows, la giovane formazione riminese giunta al suo secondo album dopo aver già raccolto consensi più che favorevoli con il loro primo Alcatraz del 2002. Il debutto dell’anno scorso, caldamente accolto dal pubblico presente al tour promozionale, aveva portato il gruppo ad esibirsi al fianco dei principali nomi della scena alternative italiana come Shandon, Elio e le Storie Tese, Linea 77, Punkreas, Derozer, Medusa e Persiana Jones.
Nel giro di pochi mesi, grazie al successo di vendite registrato durante i concerti, il disco viene ristampato, e nell’estate dello stesso anno i Marsh Mallows - capitanati dal vocalist Francesco “Jim” Rainone - aprono anche le date italiane di Bad Religion, Ska-P, Dead Kennedys e Undeclinable.
E arriviamo finalmente al presente di Qualcosa Di Nessuno, un cd che riesce a combinare l'hardcore e il punk con risultati mirabili. Sono tredici brani di energia incontenibile (di cui tre scritti in un convincentissimo inglese) che rivelano tutta la tecnica e il cuore di cui il gruppo è capace.
L'album si apre con la deflagrante title-track in rotazione radiofonica proprio in questi giorni (è gia stato disco della settimana su Rock Fm). Ma le sue bellezze non si fermano alla musica. L'altro grande pregio sono i temi contenuti al suo interno. Ci sono molti titoli che affrontano storie di violenze subite (come Abuso, Chiedi scusa) o di dignità perdute (Sarebbe bellissimo e Dimmi perché): con Qualcosa Di Nessuno ci troviamo sulla linea più nobile dell’hardcore impegnato.
Un paio di pezzi “lenti” contribuiscono a movimentare l’equilibrio emozionale del disco: la già citata Abuso e Il lato oscuro arrivano inattese come venti di bonaccia che per qualche minuto rallentano il vortice dei ritmi e delle chitarre. Una splendida seconda prova e un album consigliato sia per la sua graffiante irruenza che per la sua lucida riflessività.