
Rihanna, avendo il suo ultimo "Unapologetic" venduto la milionesima copia negli USA, è arrivata al sesto album da 1 milione di copie. Sebbene "Unapologetic" questa settimana abbia venduto solamente 9000 copie, la cifra è stata sufficiente per portare la quota totale ad - appunto - 6.000.000 di esemplari di 6 album venduti negli States. Da notare che "Unapologetic" è stato il primo album di RiRi ad acciuffare il numero uno: tutti e sei i precedenti erano entrati nella Top 10 a stelle e strisce ma si erano fermati prima del vertice assoluto. Ora dei sette album pubblicati dalla 25enne artista delle Barbados tutti tranne uno sono arrivati a quota 1 milione; la sola eccezione è costituita dal primo, "Music of the Sun" del 2005, che attualmente è fermo attorno ai 607.000 esemplari smerciati. Il totale complessivo delle unità mosse da Rihanna sul mercato statunitense con tutti i suoi album è di 9.800.000; il disco più venduto rimane "Good girl gone bad" che attualmente veleggia attorno a 2.800.000 copie. Da "Unapologetic" per il mercato USA sono stati ad oggi tratti - come riporta "Billboard" - questi singoli: "Diamonds" (che ha raggiunto il numero 1), "Pour it up" (19), "Loveeeeeee song" (55) e
"Stay" (3) mentre il prossimo sarà "Right now".
Due settimane fa Rihanna ha fatto causa a una catena di negozi. E che catena: sebbene semisconosciuta in Italia, Topshop in Gran Bretagna è una potenza con oltre 300 punti vendita. Oggetto della contesa è una maglietta. Possibile andare in tribunale per una semplice t-shirt? Sì, visto che il capo d'abbigliamento, ovviamente con l'immagine della cantante, è stato messo in vendita da Topshop, il cui presidente è Philip Green, amico personale di Kate Moss, senza il benestare dell'interessata. Rihanna, secondo quanto riporta il "New York Post", dopo non aver raggiunto un accordo extragiudiziale ha deciso di adire le vie legali e avrebbe chiesto 5 milioni di dollari per danni.