
Con un palmares di collaborazioni a dir poco impressionante - i suoi servigi sono stati concessi a, tra gli altri, gente del calibro di Morrissey, Peter Gabriel, Dave Matthews Band, Phish, Rolling Stones, R.E.M. e U2 - Steve Lillywhite è uno dei produttori più apprezzati sulla scena rock internazionale: e, proprio in virtù del suo status, fu tra i convocati da Axl Rose per assemblare il pluririmandato "Chinese democracy", album dei Guns N' Roses che - nel gergo rock - è diventato sinonimo di prova in studio dalla lavorazione infinita (e - a spese dell'etichetta - costossisima).
"Fui chiamato da Axl Rose a Los Angeles", ha raccontato il producer nel corso di un'intervista concessa all'emittente radiofonica californiana KROQ: "Mi invitò a mangiare sushi, poi mi accompagnò in studio per farmi sentire dei provini e suonarmi gli strumentali di alcuni brani. Dopo aver ascoltato le prime cose già pensai: 'Chissà perché ha pensato a me per farsi produrre il disco?'. Poi gli chiesi: 'Ok, ma hai anche qualcosa di cantato da farmi sentire?'. Lui rispose: 'Certo, ho una canzone'. La fece partire, e io pensai: 'Dio mio, avevo dimenticato quanto odiassi la sua voce'. Mi spiace: so che per certa gente Axl come cantante è il massimo. Per me, invece, è come due dita in gola. Niente di personale, sia chiaro: lui è una persona molto gentile. Finita la serata, ha pagato il conto e mi ha riaccompagnato in albergo. La mattina dopo il suo manager mi ha chiamato: 'Steve, sei dei nostri! Axl pensa che tu sia fantastico'. Io gli risposi: 'Scusami, ma non credo di essere la persona adatta per questo lavoro'. E me ne andai".