
Diventate un simbolo della libertà di espressione nonché un caso internazionale (solo due giorni fa sono state citate in un episodio del cartoon satirico americano "South Park"), le Pussy Riot sarebbero le protagoniste di un film documentario che, secondo quanto dichiarato da una produttrice cinematografica inglese alla rivista Moskowski Komsomolez, potrebbe raggiungere le sale cinematografiche già nel gennaio del 2013. Un altro giornale russo, Kommersant, aveva rivelato che il contratto per la realizzazione della pellicola è stato negoziato da una società intestata all'avvocato delle tre ragazze, Mark Fejgin.
Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich, componenti del collettivo punk femminista russo, erano state arrestate con l'accusa di vandalismo e blasfemia il 21 febbraio scorso, dopo avere messo in scena un'esibizione di protesta contro Vladimir Putin all'interno della Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca e successivamente condannate a due anni di detenzione (in seguito la Samutsevich è stata scarcerata). Da allora hanno incassato la solidarietà della comunità artistica internazionale, e a favore della loro liberazione si sono espressi tra gli altri Paul McCartney, Yoko Ono, Madonna, i Franz Ferdinand e i Red Hot Chili Peppers. Alyokhina e Tolokonnikova sono tuttora detenute in due colonie penali lontane tra loro, e il primo ministro russo Dmitry Medvedev, pur definendole "donne sgradevoli", ha ribadito anche in questi giorni di essere contrario alla loro detenzione.