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Ecco 'The dark side of the moon 2': ma è uno scherzo

Ecco 'The dark side of the moon 2': ma è uno scherzo

C'è tutto: il titolo ("II"), la copertina (identica a quella originale, con il leggendario prisma disegnato da Hipgnosis),  la data di pubblicazione (il 24 marzo 2012), i dettagli sul packaging, la scaletta dei brani con minutaggi e crediti (uno anche per Clare Torry, la vocalist che cantò "The great gig in the sky" venendone riconosciuta come coautrice soltanto nel 2005  a seguito di una causa risolta in sede extragiudiziale), persino un fantomatico "referente" presso la  casa discografica (tale Alberto Frattini, che in EMI nessuno conosce).
In anticipo sul 1° aprile, il sito GuitarNews.it ha confezionato una divertente bufala fornendo anticipazioni sull'imminente pubblicazione di una raccolta di outtakes tratte dalle session di "The dark side of the moon", capolavoro dei Pink Floyd datato 1973.


Nel suo esercizio di fantasia, il recensore di GuitarNews, Lauro AlecB, parla di una tiratura limitata di sole 1000 copie promozionali, e loda la qualità artistica e sonora del "nuovo capolavoro". Troppo bello per essere vero, troppo improbabile (di quel disco e di quei pezzi non ha mai parlato nessuno, tra i fan avrebbe sicuramente suscitato più scalpore ed eccitazione, per dire, la notizia della pubblicazione integrale di "Household objects": il disco "rumoristico" a cui i Floyd ripresero a  lavorare dopo "Dark side" e di cui alcuni frammenti sono affiorati recentemente nella versione  "Immersion" dello stesso album e nelle edizioni "Experience" e "Immersion" del successivo "Wish you were here").

"E' nato tutto in dieci minuti, domenica notte", ci ha spiegato Lauro AlecB. "Mi sono inventato una stupidata in anticipo rispetto alla data canonica del  1° aprile. Tutto qua. Un paio d'anni fa pubblicai un falso articolo a proposito di un libro autobiografico di David Gilmour con prefazione di Pete Cornish, 'My complete gear', che fece scalpore: i fan dei Pink Floyd sono simpaticamente gli esseri più sfegatati e maniaci dell'universo".
 

Qualcuno, difatti, ci è cascato anche stavolta. Mentre qualche negoziante, ha convermato la EMI a Rockol, si è fatto vivo al telefono chiedendo  perché non era stato informato della importante novità. La stessa casa discografica si è mossa, chiedendo a Guitar Magazine di cancellare un post che, a suo giudizio, potrebbe generare qualche confusione sul mercato: ma che al momento fa ancora bella mostra di sé sulla home page della rivista.
 

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