Torna Mariusz Duda (deus ex machina dei prog metaller Riverside), con il suo terzo lavoro solista sotto la denominazione Lunatic Soul.
Cambia il moniker e - ovviamente - cambia il sound, che è ben differente rispetto alla sua band: come già nei due album precedenti, Lunatic Soul predilige atmosfere ambient e new wave, con sfumature darkeggianti e a tratti elettroniche. E in mezzo c'è l'elettro-folk, il folk apocalittico, le imbeccate alla Dead Can Dance, il dub meticciato, il post rock in salsa Tortoise, la sperimentazione senza freni degli Ulver, le ballate lievi alla Anathema e schegge di trip hop... insomma, "Impressions" è una vera opera sonora e sensoriale che predilige l'aspetto artistico-emotivo rispetto ai confini rassicuranti del genere e delle formule codificate.
Licenziato da Kscope, l'album è costituito da otto brani che insieme creano, come movimenti di una composizione classica, una sorta di suite unica. A completare il tutto due bonus track, ossia due remix di brani provenienti dai lavori precedenti di Duda.
Un disco che riesce a risvegliare il piacere - spesso sopito - di ascoltare musica che stimola la mente e libera il pensiero, forte di una creatività superiore, capace di sfuggire alle catalogazioni più castranti.