Paul Simon, di scena all'Arena Civica di Milano il prossimo 17 luglio come solista, ha affermato che spera di esibirsi ancora con lo "storico" socio Art Garfunkel che nel 2010 era stato colpito da una paresi delle corde vocali. Nello scorso marzo Art aveva detto che si stava sottoponendo ad una serie pressoché infinita di esercizi -vapore, gargarismi e trattamenti vari- per ritrovare il tono vocale perduto. "Sta tornando, ma in maniera incredibilmente lenta", aveva affermato il 69enne newyorkese. "Non mollerò mai la mia crociata per tornare sul palco. Datemi ancora un po' di tempo".
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Ora Simon ha fatto intendere che per adesso non ci sono buone notizie. Sentito da Sky UK, l'artista, il cui ultimo e recente album si è spinto fino al numero 4 delle classifiche USA, ha detto: "Mi piacerebbe cantare con lui per l'ultima volta, fare magari dieci o quindici concerti e poi dire addio. Il problema è che adesso Art non può cantare. Lo vedo e gli parlo, ma per lui è un calvario. Eccolo, è lui, una delle voci più famose della sua generazione ed ecco che si becca un virus e non guarisce come invece di solito accade. Per lui ciò è estremamente frustrante". Domenica Paul si esibirà sul palco principale di Glastonbury, il maggior festival rock europeo.
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