
Alla fine Phil Rudd, il batterista degli AC/DC, l'ha spuntata. Il musicista, da anni in ballo presso un tribunale della Nuova Zelanda per una vicenda di cannabis, se l'è cavata con un versamento piuttosto modesto. Al processo, quattro mesi fa, il musicista, vero nome Phillip Hugh Norman Witschke Rudzevecuis, era comparso presso il tribunale di Tauranga dichiarandosi colpevole. Il suo avvocato aveva chiesto il proscioglimento, ma la giudice Robyn Paterson non aveva voluto sentir ragioni e lo aveva multato per possesso di una trentina di grammi di "maria" che erano stati sequestrati al batterista durante un raid della polizia sulla sua barca che era ancorata alla Tauranga Bridge Marina. Ora, all'appello, il rocker ha spiegato che una condanna, anche se minore, può influire molto negativamente sulla sua carriera in quanto Paesi come ad esempio gli USA potrebbero negargli l'ingresso. La giudice Alayne Wills ha dato ragione a Phil e gli ha cancellato la condanna dai registri. All'uscita il musicista si è impegnato a versare 1100 dollari per le spese processuali. Rudd è entrato negli AC/DC a fine '74 ed è rimasto in line-up fino al 1983, tornando nel 1994.