Anche i Live, come Pet Shop Boys e Oasis (e i Cure che dovevano suonare dopo i Pearl Jam), hanno dato forfait al Roskilde Festival, dopo la morte di 8 giovani durante il concerto della band di Seattle. Tuttavia secondo gli organizzatori, la rinuncia è dovuta a motivi di salute. Va ricordato che la decisione dei due gruppi succitati di non presentarsi per rispetto delle vittime e dei loro familiari è stata accolta molto negativamente dai promoter del Festival, quindi nasce qualche sospetto di malattia "diplomatica". Un altro gruppo, i Flaming Lips, ha sentito il dovere di specificare durante lo show che la decisione di presentare uno spettacolo del tutto normale (con tanto di palloncini e pupazzi in scena) non era da considerarsi irrispettosa per i defunti. I quali sono stati commemorati con una messa funebre pomeridiana nella cattedrale della cittadina danese, alla quale sono intervenuti diversi politici locali e gli organizzatori del Festival. La polizia intanto ha dichiarato: "E’ stata la spinta della massa a provocare la caduta dei giovani nelle prime file. Allo stato attuale delle indagini, non ci risulta che gli organizzatori abbiano fatto qualcosa di sbagliato". Almeno 60.000 sono le persone che hanno assistito, in un’atmosfera piuttosto cupa, agli ultimi concerti del Festival, tra i quali quelli di Rollins Band, Everything But The Girl, Groove Armada, Femi Kuti, Eliades Ochoa e Lou Reed.
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