
Credits: Michele Piazza
Su "La Repubblica" Alberto Campo parla di concerti "fuorivia", così chiamati «perché evitano i sentieri consueti delle tournée. Chi ne è protagonista, avendo carta bianca dagli organizzatori, deve progettare un tragitto originale e convincere amici e colleghi a compierlo insieme a lui. Sabato scorso è toccato al bandoneonista Cesàr Stroscio, argentino di nascita e francese di adozione, giunto nel cuore delle Langhe in compagnia degli altri due membri del Trio Esquina, il chitarrista Claudio "Pino" Enriquez e il contrabbassista Hubert Tissier. Ma è stata la fama del principale invitato, Vinicio Capossela, dichiarato ammiratore di Stroscio, a moltiplicare l’attenzione intorno all’evento, tant’è vero che per contenere il pubblico accorso la capienza del Teatro Sociale è stata ampliata con l’apertura della sala più antica». Altro ospite della serata, Gian Maria Testa, «già animatore della prima escursione "fuorivia" in gennaio. (...) Prossimo ed ultimo appuntamento con i concerti "fuorivia", venerdì 7 maggio: in scena la "Marrakech connection" ordita dai Mau Mau».
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