
Jim Berryman, compagno di classe di Sting 36 anni fa alla Roman Catholic Grammar School di Newcastle, ha scritto un libro intitolato "Sting on the tale", sulla giovinezza del cantante. Questi, nella prefazione, scrive: «Ricordo un giorno che Jim voleva impiccarsi per aver perso un sacco di soldi alle corse dei cavalli. Se avessi saputo che avrebbe scritto questo libro non lo avrei dissuaso». Berryman racconta di come Sting veniva regolarmente preso a bastonate da Padre Walsh, responsabile della disciplina nella scuola; l’adolescenza di Gordon Sumner è stata infatti costellata di risse, scherzi ai preti, e soprattutto poca puntualità. «Era sempre in ritardo, ma aveva sempre una scusa pronta, soprattutto quella del dentista. La usava così spesso che c’era da chiedersi se sarebbe arrivato a 16 anni con qualche dente non falso». Ma l’aneddoto più interessante riguarda l’insegnante di musica. «Quando il professor Knox lo sentì cantare, balzò verso di lui, lo prese per il colletto e lo portò davanti a tutti noi. Era furioso. "Non cercare di prendermi in giro, figliolo. Ora ricomincia a cantare, ma stavolta con la tua vera voce". Sting ricominciò, ma non c’era nessuna differenza. "Mio Dio!", bisbigliò Knox: "E’ davvero la tua voce". Sting disse: "Ehm, sì signore. C’è qualcosa che non va?" L’insegnante disse: "Certo che c’è qualcosa che non va. Hai la peggior voce che abbia mai sentito. Non entreresti in un coro di gatti"».
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