
Prima mondiale, ieri, ad Assago, per il tour di Mariah Carey. Stando a Gloria Pozzi del "Corriere della Sera", il Forum «è tutto esaurito e, con le poltroncine sistemate nel parterre, conta 9.000 presenti. Ma sono tanti quelli che se ne vanno durante lo spettacolo, evidentemente delusi dalla performance: perché in effetti ci sono più cambi d'abito, balletti e video-fiction celebrativi della vita e della carriera della Carey che canzoni ed emozioni». Andrea Spinelli de "Il Giorno" racconta: «Annunciata nientemeno che dal padre-padrone della boxe americana Don King ("Ladies and gentleman, in this corner... Mariah!"), Lei, la Divina, è comparsa dietro un sipario circolare di chiffon scacciando con un sorriso il broncio di un pomeriggio capriccioso in cui aveva preteso paramenti neri per adornare le pareti un po' troppo ospedaliere del suo camerino, un megascreen per rimirarsi e dotazioni di champagne adeguate al suo rango di regina delle hit-parade. Al suo fianco 5 musicisti diretti da Randy Jackson, alter-ego di Zucchero ai tempi di "Rispetto", trascinati dalla chitarra di Vernon Black, applaudito anche con Whitney Houston e con Giorgia, 11 ballerini e in "Make it happen" un intero coro gospel, quello della base Nato di Vicenza». Conclude Gloria Pozzi: «Tutto ciò non basta a fare dell'evento un vero concerto. Ciò che trionfa è soprattutto il gusto stucchevole del kitsch. (...) Mariah Carey ora è attesa a Colonia, Parigi, Londra, Madrid. Quindi a Osaka, Tokio, Singapore. Il 16 marzo debutterà in America, a Los Angeles. Negli Usa sono programmati 9 concerti. Il gran finale del tour è fissato l'11 aprile al Madison Square Garden di New York».
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