
Quasi tutti i giornali raccontano quanto accaduto ieri sera nell’ultima puntata di "Francamente me ne infischio". Lo fa anche "La Repubblica": «La pedofilia sbattuta in prima serata e la minaccia ad Antonio Ricci: Adriano Celentano non si è risparmiato per l'ultima puntata di "Francamente me ne infischio". E la violenza sessuale sui bambini è entrata di prepotenza nel varietà, con il solito video-choc, ma stavolta non c'erano immagini. Erano frasi, da brivido, che sono rimaste incastrate sulla scena e nemmeno "Yuppy Du" cantata insieme a Biagio Antonacci è riuscita del tutto a estirparle. Una telefonata in inglese, intercettata dall'Fbi: un uomo chiede di "incontrare" una bambina di 5 o 6 anni. Gli risponde una voce di donna, fredda, professionale, senza emozioni. Lui domanda se con la ragazzina ci può fare di tutto. "Sì" è la secca risposta. "Anche frustarla e metterle dei chiodi nei capezzoli?", "Sì, certo". Il "cliente": "E se poi muore?" La voce: "Devi avere l'accortezza di far sparire il cadavere". Ancora: un interno di quello che sembra un consultorio, i volti sfumati, irriconoscibili. Una madre parla della sua bambina di 3 anni che accusa il padre di averla baciata in bocca. I palloncini bianchi volano liberi nel cielo, la telecamera inquadra la faccia impassibile di Celentano: dieci secondi di silenzio, assoluto».
Inevitabile la risposta a "Striscia la notizia", rea di averlo incolpato di fare pubblicità occulta all'acqua minerale. «"Io comincio ad avere dei sospetti, comincio a pensare che tu Ricci non cerchi la verità, ma vuoi solo lo scandalo e quando lo scandalo non c'è sei disposto a pagare. Attento Ricci, la gente non è scema, tre, quattro errori come questo ed è facile precipitare" ha sparato il cantautore, così all'improvviso che il pubblico non ha applaudito subito. Il corpo del reato.lo ha portato il solito vecchietto: la bottiglia (senza etichetta), i bicchieri: "Che acqua è questa?" chiede Celentano. "San Pellegrino" è la risposta e lui, che da accusato è diventato pubblico accusatore beve e continua: "Questo gioco all'insegna della malafede comunque mi ha divertito e quindi faccio un augurio a "Striscia": che continui come io l'ho sempre immaginata, prima"».
"La Stampa" aggiunge che Celentano ha mostrato immagini di violenza sessuale prima di cantare insieme a Nada, e ha ironizzato sugli ex amici del Clan, Gino Santercole e Don Backy, che hanno protestato per non essere stati nemmeno citati. I comici Claudio Bisio e Paolo Hendel, nei panni delle "sorelle segrete" di Celentano, hanno rivendicato di essere le vere autrici delle canzoni, con velata allusione all’identica tesi dei due artisti succitati,56 che sul "Corriere della Sera" trovano spazio in un box: «"Il modo con cui Celentano ha trattato il Clan durante il programma è la dimostrazione che ha grossi scheletri nell’armadio di cui non riesce a liberarsi". Parole dure, quelle di Don Backy. (...) "Dei vecchi amici c’è solo Teo perché ora lui è il numero uno e gli garantisce successo". Duro anche Gino Santercole, nipote e cognato del Molleggiato. "Lui ha detto che bisogna essere più Gesù che Giuda. Mi sembra che stia facendo di tutto per essere un Giuda del Clan. Non ha parlato di nessuno di noi, né ha voluto invitarci. E’ come se avesse rinnegato il passato". Ricky Gianco, fondatore storico del Clan, commenta con un po’ di tristezza: "Quando ha cantato con Morandi "Sei rimasta sola" mi avrebbe fatto tanto piacere che avesse detto "Questo è il pezzo che nel 1962 Ricky ha scritto per me"».
Inevitabile la risposta a "Striscia la notizia", rea di averlo incolpato di fare pubblicità occulta all'acqua minerale. «"Io comincio ad avere dei sospetti, comincio a pensare che tu Ricci non cerchi la verità, ma vuoi solo lo scandalo e quando lo scandalo non c'è sei disposto a pagare. Attento Ricci, la gente non è scema, tre, quattro errori come questo ed è facile precipitare" ha sparato il cantautore, così all'improvviso che il pubblico non ha applaudito subito. Il corpo del reato.lo ha portato il solito vecchietto: la bottiglia (senza etichetta), i bicchieri: "Che acqua è questa?" chiede Celentano. "San Pellegrino" è la risposta e lui, che da accusato è diventato pubblico accusatore beve e continua: "Questo gioco all'insegna della malafede comunque mi ha divertito e quindi faccio un augurio a "Striscia": che continui come io l'ho sempre immaginata, prima"».
"La Stampa" aggiunge che Celentano ha mostrato immagini di violenza sessuale prima di cantare insieme a Nada, e ha ironizzato sugli ex amici del Clan, Gino Santercole e Don Backy, che hanno protestato per non essere stati nemmeno citati. I comici Claudio Bisio e Paolo Hendel, nei panni delle "sorelle segrete" di Celentano, hanno rivendicato di essere le vere autrici delle canzoni, con velata allusione all’identica tesi dei due artisti succitati,56 che sul "Corriere della Sera" trovano spazio in un box: «"Il modo con cui Celentano ha trattato il Clan durante il programma è la dimostrazione che ha grossi scheletri nell’armadio di cui non riesce a liberarsi". Parole dure, quelle di Don Backy. (...) "Dei vecchi amici c’è solo Teo perché ora lui è il numero uno e gli garantisce successo". Duro anche Gino Santercole, nipote e cognato del Molleggiato. "Lui ha detto che bisogna essere più Gesù che Giuda. Mi sembra che stia facendo di tutto per essere un Giuda del Clan. Non ha parlato di nessuno di noi, né ha voluto invitarci. E’ come se avesse rinnegato il passato". Ricky Gianco, fondatore storico del Clan, commenta con un po’ di tristezza: "Quando ha cantato con Morandi "Sei rimasta sola" mi avrebbe fatto tanto piacere che avesse detto "Questo è il pezzo che nel 1962 Ricky ha scritto per me"».
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