Biografia

I Little Feat prendono forma a Los Angeles nel 1969 quando il polistrumentista e cantante Lowell George, ai tempi nelle Mothers of Invention, si vede respingere da Frank Zappa (pare per i riferimenti espliciti all’uso di alcol e droghe contenuti nel testo) una composizione destinata in seguito a diventare un classico, “Willin’”. Costretto ad abbandonare il gruppo, George allestisce una sua band reclutando un altro membro delle Mothers, il bassista Roy Estrada, il virtuoso delle tastiere Bill Payne e il batterista Richie Hayward, già al suo fianco in precedenti esperienze musicali. Procuratisi un contratto con la Warner Bros. di Mo Ostin, i quattro pubblicano nel 1970 il primo album omonimo facendosi aiutare in studio da Ry Cooder (George, reduce da un grave e curioso incidente domestico, fatica a suonare la chitarra slide) ; due anni dopo, con SAILIN’ SHOES (che contiene una seconda versione di “Willin’ ” e “Easy to slip”) perfezionano ulteriormente il tiro sfoggiando uno stile originale capace di rielaborare le matrici blues, country e rock’n’roll in un’ottica inventiva e surreale che trova in Neon Park, illustratore delle splendide copertine, il perfetto traduttore in immagini. DIXIE CHICKEN, nel 1973, documenta la nascita della formazione classica dei Feat: Estrada, che ha deciso di unirsi alla band di Captain Beefheart, è sostituito dal bassista di colore Kenny Gradney mentre la line up si allarga a sei elementi con l’ingresso del chitarrista, cantante e autore Paul Barrère e del percussionista Sam Clayton. Il nuovo disco sfoggia, di conseguenza, un suono più ritmico e complesso, molto influenzato dal jazz di New Orleans, dallo stile di Allen Toussaint (in repertorio una cover della sua “On your way down”) e dal funk dei Meters. La qualità del gruppo e della sua proposta sono fuori discussione, ma il tardare dei riscontri commerciali ne mette presto a rischio la sopravvivenza: le cose migliorano con la pubblicazione di FEATS DON’T FAIL ME NOW (1974) e con brani come “Rock and roll doctor”, “Oh Atlanta” e “Skin it back”, frutto di una equa spartizione dei crediti compositivi tra George, Payne e Barrère. Da lì in poi, complici i problemi di salute e di dipendenza dalla droga di Lowell, sono gli ultimi due ad assumere progressivamente il comando delle operazioni, spostando l’asse sonoro in direzione di un pop rock chitarristico (“All that you dream”, da THE LAST RECORD ALBUM) e di un jazz rock influenzato dal progressive (“Day at the dog races”, da TIME LOVES A HERO). Il miglior testamento sonoro di George, stroncato da un infarto nel 1979 a soli 34 anni, resta depositato in WAITING FOR COLUMBUS (1978), uno dei doppi live storici della discografia rock con versioni spettacolari, tra le altre, di “Willin’” e di “Dixie chicken” e una breve ripresa di “Don’t bogart that joint”, brano con cui i Fraternity Of Man (band in cui militava Hayward) avevano preso parte alla colonna sonora di “Easy rider”. Quando esce DOWN ON THE FARM, nel 1979, Lowell è già morto; pubblicato due anni dopo un doppio album di inediti e di rarità, HOY-HOY!, la band decide di sciogliersi. Si riformerà nel 1988, con una nuova formazione che include alla chitarra il vecchio amico Fred Tackett e il vocalist Craig Fuller: l’album della reunion, LET IT ROLL, si avvale anche della presenza di Bonnie Raitt, lanciata proprio dai Feat nei ’70, e viene accolto favorevolmente dal pubblico. Dopo SHAKE ME UP (1991), il gruppo si assesta sulla line-up attuale sostituendo la voce maschile di Fuller con quella femminile di Shaun Murphy. La band riprende ad esibirsi dal vivo a pieno ritmo e comincia a pubblicare autonomamente, sull’etichetta autogestita Raw Tomatoes, nastri live, demo e scarti di studio. Dopo alcuni dischi non esaltanti e il più convincente KICKIN’ IT AT THE BARN (2003), arriva una pausa discografica lunga cinque anni: a interrompere il silenzio, nel 2008, è un disco, JOIN THE BAND, orchestrato da Payne insieme con Jimmy Buffett e la sua band. Oltre al cantautore/produttore trapiantano in Florida (presso i cui studi di Key West gran parte del disco è stato registrato), si cimentano in un repertorio composto da classici del gruppo, del folk e del rock’n’roll ospiti illustri come Emmylou Harris, Dave Matthews, Bob Seger, Chris Robinson dei Black Crowes, i cantanti country Vince Gill e Brooks and Dunn e la figlia di Lowell George, Inara. (01 lug 2008)