
In uno scenario che forse non lo vedeva come uno dei nomi di maggiore appeal per un pubblico più incline al rock, Pino Daniele è arrivato come un vecchio amico e ha preso possesso con dolcezza della serata. Senza paura di piacere più ai puristi del blues e della fusion (che ormai lo hanno ripudiato da tempo), Pino ha preso le canzoni del suo ultimo, discusso “gelato all’equatore” e le ha mescolate al resto del repertorio recente con effetto tutto sommato piacevole. Non essendo tipo da scatenare l’euforia della massa, ne ha solleticato la voglia di illanguidirsi, di abbandonarsi alla sua chitarra ma soprattutto alla sua voce, che nonostante un po’ di affaticamento sembra diventata il veicolo principale per la nuova fase melodica dell’artista napoletano. Pezzi del passato glorioso, pochi; parole, ancora meno - del resto, lo spiega lui stesso: «Non essendo bravo a parlare, scrivo canzoni». E chi è “senza peccato”... Ed ecco la scaletta del concerto:
Soldato dell’universo
Un deserto di parole
Fumo nero
Se domani pioverà
Ladro d’amore
Dubbi non ho
Amici come prima
Neve al sole
Io per lei
Che male c’è
Cosa penserai di me
Bambina
La mia emozione più forte
Senza peccato
Che Dio ti benedica
Soldato dell’universo
Un deserto di parole
Fumo nero
Se domani pioverà
Ladro d’amore
Dubbi non ho
Amici come prima
Neve al sole
Io per lei
Che male c’è
Cosa penserai di me
Bambina
La mia emozione più forte
Senza peccato
Che Dio ti benedica
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