Wu-Tang Clan: svelata l'identità del misterioso acquirente di 'Once upon a time in Shaolin'

L'unica copia al mondo del disco del collettivo rap Wu-Tang Clan "Once upon a time in Shaolin" è stata venduta a novembre a un misterioso acquirente per una cifra molto elevata - si parlava di milioni di dollari. Ora la testata "Bloomberg" ha svelato i dettagli: il disco è stato pagato due milioni di dollari dal CEO di Turing Pharmaceuticals, Martin Shkreli.
Se a qualcuno questo nome non suonasse come nuovo, la ragione è semplice: Shkreli è stato al centro di una grandissima polemica per via di un'operazione che ha condotto a settembre, con il farmaco Daraprim (usato per la cura della toxoplasmosi, indicato per il trattamento di malattie che colpiscono il sistema immunitario come l'Aids e alcuni tipi di tumore): in pratica, dopo essersi assicurato i diritti esclusivi per la vendita del medicinale, ne ha aumentato il prezzo in meno di ventiquattro ore, da 13 a 750 dollari a confezione. A seguito di furiose proteste di malati e dottori e grazie allo sdegno sollevatosi nei suoi confronti, dopo pochi giorni Shkreli ha nuovamente abbassato il prezzo del farmaco. Ciò non cancella la macchia dell'operazione originale, condotta con senso etico inesistente e un'attitudine al turbocapitalismo senza pietà.
Shkreli è comunque anche un appassionato di musica ed è stato fra i finanziatori della indie label Collect Records, con quartier generale a Brooklyn e fondata da Geoff Rickly, ex voce dei Thursday. All'indomani dell'exploit speculativo di Shkreli, Rickly ha però deciso di tagliare i ponti e di rinunciare alle sovvenzioni dell'imprenditore.
RZA, leader del Wu-Tang Clan, ha inviato a "Bloomberg" un comunicato ufficiale per chiarire la dinamica della vendita a un personaggio così scomodo:
La vendita di "Once upon a time in Shaolin" è stata concordata a maggio, molto prima che emergessero le attudini speculative di Martin Skhreli [sic]. Abbiamo deciso di donare una parte sostanziosa del ricavato in beneficenza.
Shkreli, dal canto suo, è molto brillante e sicuro di sé. Non ha ancora ascoltato il disco e dice:
Potrei sentirlo prima se magari Taylor Swift volesse dargli un ascolto o qualcosa di simile. Ma per ora no, credo che lo terrò da parte per una giornata di pioggia.
E poi, evidentemente, a Shkreli è venuta voglia di collezionare dischi unici, in quanto su Twitter ha lanciato un sondaggio su quali altri pezzi da museo potrebbe accaparrarsi.
Poll suggestions: which artist should I now approach to buy my next private album from?
— Martin Shkreli (@MartinShkreli) December 9, 2015