Dimenticate il ragazzo che sulla copertina del precedente disco se ne stava seduto su una sedia in una stanza vuota con una chitarra elettrica tra le braccia. Con questo nuovo album, intitolato semplicemente "Shawn Mendes", il cantautore canadese prova a costruirsi una nuova identità, un nuovo profilo: più popstar pronta a far ballare le arene e i palasport, meno cantautore malinconico e depresso che canta ballate struggenti accompagnandosi con la chitarra.
Shawn Mendes ha voluto seguire in prima persona la produzione dei nuovi pezzi: accanto a lui si sono alternati in cabina di produzione Louis Bell (Post Malone, Camila Cabello), Ian Kirkpatrick (Jason Derulo, Chris Brown, Justin Bieber), Joel Little (Lorde, Imagine Dragons, Khalid), Ryan Tedder (One Republic) e Teddy Greiger (che segue Shawn praticamente dal primo album). A livello di sound, ce n'è praticamente per tutti i gusti: il pop-rock di "In my blood", il funk di "Nervous" e "Lost in Japan", l'r&b elettronico di "Where were you in the morning?", "Particular taste" e "Why" (che per atmosfere e arrangiamento ricorda non poco "It's you" di Zayn), ma anche il pop elettronico di "Fall'in all in you" (che porta proprio la firma di Ed Sheeran), "Youth" e "When you're ready". "Durante le lavorazioni di questo album ho iniziato a capire che i confini che separano tra loro i generi sono ormai abbattuti", ha detto il cantautore canadese, parlando delle sonorità.
Le canzoni che in qualche modo potrebbero riagganciarsi ai suoni e alle atmosfere di "Illuminate" sono davvero poche: "Because I had you" (ma anche qui c'è un po' di Sheeran: è una ballad costruita tutta su un loop di chitarra, nello stile di "Love yourself"), "Mutual" (l'unico pezzo suonato al piano) e il duetto con Julia Michaels su "Like to be you" (che sembra una "Somebody that I used to know" quasi sussurrata).
Shawn vuole fare il grande salto, arrivare davvero a riempire le arene e i palasport di tutto il mondo e piazzare più di una hit in classifica (non è detto che ci riesca: neanche uno dei quattro singoli che hanno anticipato l'album è riuscito ad entrare nella top 20, negli States). E per farlo è disposto anche a pagare un prezzo salato come correre il rischio di spiazzare chi lo ha seguito fino ad oggi: meno cantautore, appunto, e più popstar.