Pink. - SIXTEMATICAMENTE - la recensione

Attenzione, le Pink sono una sorpresa.

Giovanissime, romane, insieme già da due anni, Diana e Irene hanno realizzato un album d’esordio veramente piacevole. Siamo nei paraggi del pop-rock italiano con mire e riferimenti internazionali, che tira in ballo Carmen Consoli ma non dimentica dei vecchi dischi di Bennato, il giusto punto d’incontro tra leggerezza e originalità, con testi piacevoli e intriganti, sia che affrontino in modo divertito la vita di tutti i giorni (“Dubbi inerti”, “La bocca”) sia che arrivino invece da un altro tipo di riflessioni (“Ex letargo”, “Stimoli di contorno”, “Dolce imprevedibile”). Diana scrive canzoni con la stessa semplicità di chi ti sta raccontando quello che le è successo oppure i pensieri che le frullano nella testa, senza alcun tipo di retorica e di pretenziosità. E questa non è un pregio da poco per un gruppo di debuttanti, normalmente presi dall’ansia esistenzialista di dover dire tutto e subito (e spesso convinti anche di saper dire le cose meglio di tutti gli altri). Un album nato in cameretta, come darebbero ad intendere le foto del cd, ma pronto ad uscire e a raccontarsi agli altri. Una manciata di ottime canzoni pop con alcune punte d’eccellenza, come “Dubbi inerti”, “Stimoli di contorno”, “Crudi rifiuti”. Se fossero nate all’estero le Pink avrebbero già una casa discografica pronta ad investire su di loro per farle diventare i nuovi Cardigans, mentre in Italia devono lottare per guadagnarsi una recensione. Quando si dice che il mercato nostrano è piccolo…Comunque complimenti, per quanto può servire.