Articoli - 14/02/2006
Comunicato Stampa: Quatuor Terpsycordes, musiche di Beethoven, Ligeti, Schumann
La redazione di Rockol non è responsabile del contenuto di questa notizia, che è tratto da un comunicato stampa. Artisti, etichette e aziende che vogliono rendere note le proprie iniziative attraverso la pubblicazione di un loro comunicato stampa in questa sezione possono indirizzare una e-mail a presskit@rockol.it. La pubblicazione dei comunicati è a discrezione della redazione.
SERIOSO, METAMORFICO, FANTASTICO
Quatuor Terpsycordes
musiche di Beethoven, Ligeti, Schumann
martedì 21 febbraio 2006 ore 21
Aula absidale S. Lucia, via De’ Chiari 25/a, Bologna
Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.
Prosegue la stagione concertistica del Centro La Soffitta – Dipartimento di Musica e Spettacolo, a cura di Giuseppina La Face Bianconi, Maurizio Giani e Saverio Lamacchia. I programmi dei dodici concerti (dal 17 gennaio a 27 maggio) sono tutti appositamente commissionati, sia a musicisti già affermati che a giovani studenti e laureati del Dams bolognese; al grande repertorio cameristico classico e romantico si affiancano con abbondanza capolavori del Novecento.
Martedì 21 febbraio, ore 21 in Aula absidale S. Lucia (via De’ Chiari 25/a, Bologna)
SERIOSO, METAMORFICO, FANTASTICO protagonista il Quartetto Terpsycordes: Girolamo Bottiglieri, primo violino; Raya Raytcheva, secondo violino; Caroline Haas, viola; François Grin, violoncello. Ingresso libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.
Tre quartetti d’archi, tre dialoghi tra strumenti ad arco di alto impegno intellettuale e sentimentale, da cui emergono le individualità di tre grandi compositori. Il Quartetto in do minore op. 95 (1810) fa l’effetto di un soliloquio, di una confessione: pubblicato da Steiner a Vienna nel 1816 e dedicato al conte ungherese Nikolaus Zmeskall Domanovecz, vecchio amico di Ludwig van Beethoven e valente violoncellista, il Quartetto è stato battezzato dallo stesso autore "serioso". I quattro movimenti del Quartetto sono caratterizzati da improvvisi adombramenti, da ripetute impennate e sussulti ritmici; memorabile l’Allegro d’apertura: un violento inciso all’unisono che annuncia lapidariamente il carattere travagliato e imperioso del brano. Le arditezze di alcuni quartetti di Beethoven, tra qui proprio l’op. 95, aprono la strada alle composizioni della successiva generazione romantica. Nel 1842 Robert Schumann inaugura il proprio anno dedicato alla musica da camera coi tre Quartetti dell’op. 41. Il Quartetto in La maggiore op. 41 n. 3 (1842) consacra l’esplorazione di un mondo sonoro nuovo, soprattutto nella forma: Schumann, diversamente dall’ultimo Beethoven, procede per sezioni formali chiuse, per episodi ben distinti e assimilabili a "situazioni poetiche", collegate mediante una giustapposizione basata sul principio del contrasto. In questo caleidoscopio di immagini fugaci raffinate e bizzarre si colloca il contemporaneo György Ligeti. Nato in Transilvania, compone fino agli anni Cinquanta sotto l’influsso di Bartók (si dedica anche alla ricerca folklorica). Ad onta (o in virtù) dell’isolamento culturale dell’Ungheria, allora sotto la sfera d’influenza dell’Unione Sovietica, rispetto all’Occidente, Ligeti riesce a sviluppare un proprio originale linguaggio musicale: una tappa importante in questa evoluzione è rappresentata dal Quartetto per archi n.1, sottotitolato "Metamorfosi notturne" (1953-54). Nato, secondo il racconto di Ligeti, dal difficile ascolto radiofonico di musiche nuove trasmesse da emittenti occidentali, fortemente influenzato dal quarto Quartetto di Bartók e dalla Suite lirica di Alban Berg, il Quartetto sviluppa una cellula generatrice di quattro note che serve da base a diverse sezioni che si succedono senza soluzione di continuità.
TERRE-PSY-CORDES: un nome che unisce la terra allo spirito, un quartetto nato dall’incontro tra un italiano, una bulgara e due svizzeri, ispirati dalla benevola attenzione della musa Tersicore.
I quattro giovani musicisti che lo compongono formano il Quartetto Terpsycordes a Ginevra nel 1997. La loro comune passione li conduce a studiare Quartetto con Gábor Takács-Nagy al Conservatorio superiore di Ginevra, dove ottengono il primo premio in virtuosismo nel 2001. Il Quartetto Terpsycordes vince il primo premio al LVI Concorso internazionale di Ginevra nel 2001, e viene premiato anche nei concorsi di Trapani, Weimar e Graz. Forte dell’ampio consenso della critica e del pubblico, si esibisce in numerosi festival e concerti. Il suo repertorio, in continua espansione, spazia da composizioni dell’età classica, eseguite su strumenti storici, alla musica contemporanea.
PER INFORMAZIONI Centro La Soffitta del Dipartimento di Musica e Spettacolo
SERIOSO, METAMORFICO, FANTASTICO
Quatuor Terpsycordes
musiche di Beethoven, Ligeti, Schumann
martedì 21 febbraio 2006 ore 21
Aula absidale S. Lucia, via De’ Chiari 25/a, Bologna
Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.
Prosegue la stagione concertistica del Centro La Soffitta – Dipartimento di Musica e Spettacolo, a cura di Giuseppina La Face Bianconi, Maurizio Giani e Saverio Lamacchia. I programmi dei dodici concerti (dal 17 gennaio a 27 maggio) sono tutti appositamente commissionati, sia a musicisti già affermati che a giovani studenti e laureati del Dams bolognese; al grande repertorio cameristico classico e romantico si affiancano con abbondanza capolavori del Novecento.
Martedì 21 febbraio, ore 21 in Aula absidale S. Lucia (via De’ Chiari 25/a, Bologna)
SERIOSO, METAMORFICO, FANTASTICO protagonista il Quartetto Terpsycordes: Girolamo Bottiglieri, primo violino; Raya Raytcheva, secondo violino; Caroline Haas, viola; François Grin, violoncello. Ingresso libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.
Tre quartetti d’archi, tre dialoghi tra strumenti ad arco di alto impegno intellettuale e sentimentale, da cui emergono le individualità di tre grandi compositori. Il Quartetto in do minore op. 95 (1810) fa l’effetto di un soliloquio, di una confessione: pubblicato da Steiner a Vienna nel 1816 e dedicato al conte ungherese Nikolaus Zmeskall Domanovecz, vecchio amico di Ludwig van Beethoven e valente violoncellista, il Quartetto è stato battezzato dallo stesso autore "serioso". I quattro movimenti del Quartetto sono caratterizzati da improvvisi adombramenti, da ripetute impennate e sussulti ritmici; memorabile l’Allegro d’apertura: un violento inciso all’unisono che annuncia lapidariamente il carattere travagliato e imperioso del brano. Le arditezze di alcuni quartetti di Beethoven, tra qui proprio l’op. 95, aprono la strada alle composizioni della successiva generazione romantica. Nel 1842 Robert Schumann inaugura il proprio anno dedicato alla musica da camera coi tre Quartetti dell’op. 41. Il Quartetto in La maggiore op. 41 n. 3 (1842) consacra l’esplorazione di un mondo sonoro nuovo, soprattutto nella forma: Schumann, diversamente dall’ultimo Beethoven, procede per sezioni formali chiuse, per episodi ben distinti e assimilabili a "situazioni poetiche", collegate mediante una giustapposizione basata sul principio del contrasto. In questo caleidoscopio di immagini fugaci raffinate e bizzarre si colloca il contemporaneo György Ligeti. Nato in Transilvania, compone fino agli anni Cinquanta sotto l’influsso di Bartók (si dedica anche alla ricerca folklorica). Ad onta (o in virtù) dell’isolamento culturale dell’Ungheria, allora sotto la sfera d’influenza dell’Unione Sovietica, rispetto all’Occidente, Ligeti riesce a sviluppare un proprio originale linguaggio musicale: una tappa importante in questa evoluzione è rappresentata dal Quartetto per archi n.1, sottotitolato "Metamorfosi notturne" (1953-54). Nato, secondo il racconto di Ligeti, dal difficile ascolto radiofonico di musiche nuove trasmesse da emittenti occidentali, fortemente influenzato dal quarto Quartetto di Bartók e dalla Suite lirica di Alban Berg, il Quartetto sviluppa una cellula generatrice di quattro note che serve da base a diverse sezioni che si succedono senza soluzione di continuità.
TERRE-PSY-CORDES: un nome che unisce la terra allo spirito, un quartetto nato dall’incontro tra un italiano, una bulgara e due svizzeri, ispirati dalla benevola attenzione della musa Tersicore.
I quattro giovani musicisti che lo compongono formano il Quartetto Terpsycordes a Ginevra nel 1997. La loro comune passione li conduce a studiare Quartetto con Gábor Takács-Nagy al Conservatorio superiore di Ginevra, dove ottengono il primo premio in virtuosismo nel 2001. Il Quartetto Terpsycordes vince il primo premio al LVI Concorso internazionale di Ginevra nel 2001, e viene premiato anche nei concorsi di Trapani, Weimar e Graz. Forte dell’ampio consenso della critica e del pubblico, si esibisce in numerosi festival e concerti. Il suo repertorio, in continua espansione, spazia da composizioni dell’età classica, eseguite su strumenti storici, alla musica contemporanea.
PER INFORMAZIONI Centro La Soffitta del Dipartimento di Musica e Spettacolo
tel. 051 2092413 – www.muspe.unibo.it
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