Måneskin, Tom Morello su Thomas: "Faro per il rock tra i giovani"
Contestualmente all’annuncio del suo primo album solista, “Masquerade”, in uscita il prossimo 5 dicembre, Thomas Raggi dei Måneskin ha rilasciato una lunga intervista insieme a Tom Morello, che ha curato la produzione del disco. La speciale chiacchierata è stata affidata al magazine britannico “Kerrang!”, specializzato in punk, metal e hard rock. Nel corso dell’intervista Thomas Raggi e Tom Morello hanno presentato il disco e le collaborazioni che contiene, oltre alla “missione” che si sono posti “di riportare il vero rock’n’roll alle masse”.
La chiacchierata ha offerto anche occasione ai due per ricordare come si sono conosciuti: “Eravamo nel parcheggio del Roxy, a Los Angeles”, ha spiegato Morello: “Quella sera i Måneskin suonavano lì. Mia moglie e alcuni amici stavano andando al concerto e mi hanno chiesto se potevo procurare dei biglietti, così sono andato al soundcheck. A dire la verità, non avevo ancora sentito parlare molto della band, ma quando mi sono informato, ho scoperto che una delle più grandi rock band del mondo in quel momento veniva dall’Italia. Mi è sembrato un fenomeno davvero interessante”. Come spiegato dai due, dopo quell’incontro di tre anni fa, Tom e Thomas hanno prima condiviso dei brevi momenti insieme, poi un’amicizia, e quindi un percorso creativo. Il chitarrista dei Rage Against the Machine, oltre a ospitare Raggi sul palco di alcuni suoi concerti, ha tra le altre cose partecipato al singolo dei Måneskin “Gossip!”.
A margine della chiacchierata per “Kerrang!”, Tom Morello ha detto a proposito di Thomas: “È stato incoraggiante e fantastico vedere un chitarrista tanto giovane e talentuoso essere interessato al rock’n’roll e alla sua storia – e al Rainbow Bar & Grill, e al Guitar Center! Ho amato Thomas fin da quel primo incontro. Ha uno spirito e un’anima rock’n’roll, qualità oggi sempre più rare. Da lì è nata la nostra amicizia. Dopo quell’incontro, i Måneskin vivevano a Los Angeles per registrare un disco, e sono passato più volte a trovarli e a scrivere insieme. È lì che ho capito davvero che erano una grande band. Mi sono divertito moltissimo a fare jam con loro, e in particolare con Thomas. Mi ha confermato che lui è un chitarrista vero, autentico”. Sulle ambizioni per “Masquerade”, Morello ha aggiunto:
“Le mie ambizioni sono semplici. Questo disco, e il lavoro di Thomas, sono un faro per il rock’n’roll tra i giovani del 2025 – ma anche un modo per accendere nella prossima generazione la fiamma della grandezza e della gloria del rock’n’roll”.
Dal canto suo, Thomas ha spiegato che il suo primo disco potrebbe “assolutamente” trasformarsi in “qualcosa di continuativo, con nuovi brani e nuovi collaboratori”, e ha spiegato: “È stata un’esperienza super inspirante e mi piacerebbe molto continuare. Ma ora non vedo l’ora di far uscire il disco e farlo ascoltare al mondo intero”. Su come è nata l’idea dell'album, Thomas Raggi ha affermato: “Avevo in mente di riunire tanti artisti forti in un unico progetto. A un certo punto ho pensato che mi serviva qualcuno che ne guidasse la direzione creativa e la produzione. Dopo le esperienze incredibili che ho vissuto con Tom, ho capito che era la persona giusta! Ne ero sicuro al 100%. Così gli ho chiesto di aiutarmi a creare questo disco di rinascita del rock”.
“Masquerade” include otto tracce, ciascuna delle quali include almeno una collaborazione. Nic Cester è ospite in "Getcha!" insieme a Chad Smith e Tom Morello. "Keep the pack" vede insieme Matt Sorum e Tom Morello, mentre "Lucy" unisce Upsahl, Hama Okamoto e Chad Smith. Ci sono poi "Cat got your tongue" con Sergio Pizzorno, "For Nothing" con Matt Sorum, "You spin me round (like a record)" con Alex Kapranos, oltre a "The ritz" con Luke Spiller e "Fallaway" con Maxim.
Su come sono nati i brani, Morello ha rivelato: "Thomas è incredibilmente prolifico: avremo avuto almeno una quarantina di ottimi candidati per il disco. È stata una vera sfida ridurre la lista. Continuava a mandarmi nuove canzoni – gli ho detto: 'A un certo punto devi fermarti, amico!' Abbiamo fatto molte conversazioni profonde prima ancora di entrare in studio".
Sull'importanza di lavorare davvero insieme, nello stesso studio, agli Henson Studios, invece di lavorare a distanza come spesso accade oggi, Thomas Raggi ha sottolineato: "Era fondamentale, per ciò che volevo ottenere con il disco. Avere musicisti di quel livello nella stessa stanza è qualcosa di straordinario. Si percepisce un’energia reale. È stato uno degli elementi chiave del progetto. Tom mi ha anche fatto da guida nello studio, dicendomi: 'Qui abbiamo registrato il primo album dei Rage Against The Machine… e qui 'The Battle Of Los Angeles'. Per me è stato un momento da brividi, incredibile".