David Gilmour: "Sto progettando di fare un altro disco"

David Gilmour ha in programma un nuovo album in studio. In un’intervista concessa a “Record Collector” e ripresa dal sito di fan Floydiani.it, il chitarrista e voce dei Pink Floyd anticipa che, forse, questa volta non bisognerà attendere quasi 10 anni tra un album e l'altro: “Sto progettando di fare un altro disco”, dice alla fine dell'intervista dopo avere commentato concerti storici della sua carriera da solista e con la band. “E spero che, entro un periodo di tempo piuttosto breve da ora, sarò immerso nel lavoro e diventerò ossessivo come sempre accade quando faccio qualcosa del genere”.

L’occasione dell’intervista è l'uscita di “The Luck And Strange Concerts", doppio album dal vivo, e del film-concerto "Live Al Circo Massimo.  Roma", che documentano i concerti dello scorso autunno legati al disco solista “Luck and Strange”. Dopo due date di riscaldamento sold out al Brighton Centre, lo scorso anno David Gilmour ha dato il via al tour al Circo Massimo di Roma per sei serate: il film-concerto arriverà nei cinema dal 17 settembre mentre esattamente un mese dopo, dal 17 ottobre sarà disponibile l’album live in versione 4LP o 2CD (qua i dettagli).

Gilmour spiega, nell’intervista: “ Adoro suonare in questi monumenti antichi, come il Circo Massimo e Pompei e una dozzina di altri antichi anfiteatri romani in tutta Europa in vari periodi. C’è un’atmosfera particolare che aleggia sulle pietre, ed è molto più piacevole rispetto alle grandi arene sportive al coperto, prive di atmosfera. Ovviamente fai del tuo meglio per aggiungerne un po’”.
Nell'intervista con “Record Collector”, l’artista ripercorre anche momenti storici dal vivo della sua carriera, da solista e con i Pink Floyd, tra cui il celebre e controverso concerto di Venezia del 1989, trasmesso in mondovisione: “Il pontone su cui era montato il palco era grande quanto un campo da calcio. Era stato trainato con rimorchiatori da tutta la Norvegia fino a Venezia: un bel viaggio. Dato che era una trasmissione televisiva, sul palco dovevamo tenere d’occhio un orologio per sapere quando iniziare e finire ogni brano. Se una canzone durava troppo, dovevo accorciare la successiva. Non è certo il modo ideale di fare un intero concerto, perché sei costantemente concentrato sui tempi, e questo ti occupa molta attenzione. Ma penso che sia andata davvero, davvero bene. I locali ci accusarono di aver distrutto la loro città, il che, ovviamente, fu irritante, ma tant’è".

Negli ultimi decenni, Gilmour ha sempre fatto passare molti anni tra un disco di inediti e l’altro: “David Gilmour” (1978) fu seguito da “About Face” (1984), poi da “On an Island” (2006) e “Rattle That Lock” (2015), fino ad arrivare a “Luck and Strange” nel 2024. Se manterrà la promessa di tornare in studio a breve, questa volta la distanza tra le uscite potrebbe essere molto più breve del solito.