Baustelle: “L'arte di lasciar andare è meglio di scopare”

L’inizio ha delle atmosfere che riportano a “Friday I'm in Love” dei Cure, poi il pezzo scorre via, veloce, come un'auto nel deserto tra un sound folk-rock e un ritornello che entra subito in testa come un raggio di sole. È pop alla Baustelle, con frasi spiazzanti e letali: “L'arte di lasciar andare è meglio di scopare, forse il vero amore è questo volontario naufragare nella realtà. Sе sapessimo soltanto dare per abbandonarе, senza più cercare di voler capire. Questa vita che senso ha?”. “L’arte di lasciar andare", il nuovo singolo dei Baustelle esplora le sfide esistenziali e le difficoltà di vivere nel mondo contemporaneo. Il brano affronta il tema della foga della vita moderna, che porta a girare a vuoto come “trottole”, sempre alla ricerca di un senso. Tratta di un livello di frenesia che può spingere al tormento: “Penso che come esseri umani siamo tutti noi agitati da demoni che ci spingono alla ricerca spasmodica del senso, e che spesso ci fanno girare a vuoto come trottole”, racconta Francesco Bianconi.
Il testo esplora un concetto profondo e filosofico, quello di accettare la propria mortalità, un tema che si intreccia con le sonorità leggere, ma incisive del brano. Viene in mente anche un’intervista concessa dallo scrittore Alessandro Baricco, qualche tempo fa, a Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. L’autore di “Abel” e di “Oceano Mare” ha parlato al pubblico della sua malattia e delle sue condizioni di salute. E nel raccontarsi ha spiegato l’importanza del “lasciar andare”, un modo per non inseguire sempre e comunque la vita: “C’è questa cosa che non avevo mai capito nella vita e che ho scoperto molto tardi ed è che ti giochi una buona quantità delle tue possibilità di stare sul pianeta Terra con felicità sulla capacità che hai di lasciar andare le cose. Dalle più semplici: hai perso gli occhiali? Lasciali andare. Non ci vedi? Lascia andare. Hai perso un amico? Lascialo andare. Hai vissuto un momento di felicità bellissimo con un amico? Il pensiero è sempre rivediamoci e invece, lascialo andare”.
“L’arte di lasciar andare” è un brano folk rock, una canzone dai temi profondi, ma dal ritmo incalzante, in perfetto stile Baustelle. Come spiega Bianconi: “La volevamo scintillante e leggera, breve come la giovinezza, veloce come un giro in macchina sulla Pacific Coast Highway e sull’Aurelia.” Con il ritmo trascinante di tamburi e chitarre, la canzone diventa un viaggio tra il sudore e le capriole esistenziali, dove la riflessione sulla vita e la morte si fa musica. Il brano è un racconto di fragilità e resistenza, che affonda nelle sfide del vivere. È il terzo singolo dell’album in uscita il 4 Aprile, “El Galactico", già anticipato da “Spogliami” e “Una storia”, pubblicati per Bmg. La canzone vede come autori Francesco Bianconi, Federico Nardelli, co-produttore dell’album, il chitarrista della band, Claudio Brasini, e il bassista Milo Scaglioni.