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Ginevra: "Mi sono scoperta arrabbiata"

E lo dice nelle canzoni del nuovo album "Femina"
Ginevra: "Mi sono scoperta arrabbiata"

Definirlo un concept album non è corretto, eppure i brani dell'ultimo lavoro discografico di Ginevra hanno un'identità ben precisa. Sono legati da un tema portante, quello dell'identità femminile in tutte le sue sfaccettature, come ricerca di se stesse e come sguardo sul mondo. Tracce che si muovono tra pop, elettronica e cantautorato e che Ginevra Lubrano, 31 anni, torinese di stanza a Milano, definisce «come un un grande percorso di crescita ed evoluzione».

Il suo nuovo album esce il 24 gennaio per Asian Fake/Sony Music, si intitola "Femina", come il saggio della storica dell'arte Janina Ramirez: "FEMINA - Storia del Medioevo attraverso le donne che sono state cancellate". La restituzione sono tracce che arrivano da un lungo lavoro di ascolto e osservazione: «C'è tanta ricerca di testi, film, album di altri artisti e artiste che mi hanno ispirato. Così come ha fatto quel saggio: è riecheggiato dentro di me mentre scrivevo il singolo manifesto di questo mio ultimo lavoro, "Femina" appunto». "Mi spogli con gli occhi. E mi spari perché sono Femina", canta Ginevra esponendosi, su un tema delicato come quello della violenza sulle donne, «come mai avevo fatto prima», racconta. «Mi sono scoperta arrabbiata, forse per via delle notizie di cronaca. E la rabbia si è tramutata in un motore, che mi ha permesso di raccontarmi in un modo più viscerale e autentico». 

É un disco femminista?. «È un disco che rappresenta il mio modo di essere femmina, di essere donna, non so se è la visione che rappresenta tutte. La necessità era esprimere me stessa al 100%, anche se scomoda. Da questo punto di vista posso dire che è anche un disco attivista. La vera presa di coscienza e la vera ribellione è essere completamente se stessi, nella società che vivo, nel mio lavoro, in quello che faccio. Vorrei lasciare agli altri e alle altre, le definizione di quello che pensano e come vivono questo album. Per me è un lavoro importante, c'è tanto di me».

Considerata una delle voci più promettenti della sua generazione, Ginevra è diplomata in canto al CPM Music Institute di Milano. Autrice del brano “Glicine” che Noemi ha portato a Sanremo nel 2021, l'anno successivo sale sul palco dell'Ariston ospite de La Rappresentante di Lista. Nel 2023 pubblica il singolo "Maledetta voglia di felicità" con Motta. Il suo primo album si intitola "Diamante" ed è del 2022.

In questa nuova produzione, curata da Francesco Fugazza (in arte Fugazza), Marco Fugazza (Suorcristona) e Domenico Finizio, tre collaboratori stretti dell'artista, si muove tra strumenti suonati, voci asciutte e appositamente imperfette, tante chitarre, basso e batterie con suoni che riportano alle fine degli anni Novanta, Duemila. 

«Volevo arrivare in modo più diretto, meno etereo: ho sentito la necessità di essere il più possibile senza filtri, anche da un punto di vista testuale». Canta per lei, canta alle donne della sua vita, a quelle che non conosce, a quelle che come lei lottano ogni giorno per una società più equa. Racconta la «giostra emotiva» dei suoi trent'anni, divisa tra le aspettative della società e le sue esigenze reali, tra momenti elettrizzanti e il piacere di riscoprire le piccole cose. Parla di relazioni e compromessi in "Verità", cantata con Colombre, Hai portato quel che sei per andare via? Tipo la verità..” . 

Non un concept album dicevamo, ma sicuramente un lavoro che si presenta con un immaginario preciso. Non solo dal punto di vista sonoro. Ginevra ha deciso di accompagnare ogni singolo con una fotografia (gli scatti, come quello che illustra questa intervista, sono Giulia di Gatti e vedono la direzione creativa di Aurora Rossa Manni). «Immagini che mi rappresentano molto bene. All'interno di ognuna di loro c'è un elemento della mia storia, della mia famiglia, molti simboli che creano un legame con i brani». Un viaggio che definisce «autentico, femminile, di rottura», dove la "Ragazza di fiume", (titolo della seconda traccia di questo lavoro), segue il suo istinto e la sua natura, seguendo le proprie regole. "Non era quello che sognavi per me, ma la corrente è troppo forte. Milano è piena di sirene e io le ho viste. E ti giuro hanno le gambe corte. L’attimo prima di dormire, Io non rimpiango le mie scelte. E tu non devi preoccuparti per me. Ho le squame al posto della pelle".

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