Vicky Cornell: "A Chris dicevo di fare qualcosa con Ramazzotti"

Chris Cornell e Eros Ramazzotti insieme per un duetto. Da un lato un'icona del grunge, dall'altro uno degli ambasciatori della musica italiana all'estero, partito "dai bordi di periferia dove i tram non vanno avanti più" per conquistare il mondo intero. L'operazione non si è mai concretizzata, ma è stata a lungo un sogno della moglie di Chris Cornell, Vicky. In un'intervista concessa all'edizione romana del quotidiano La Repubblica a pochi giorni dalla rapina che ha subito in centro a Roma (si trovava a via del Corso poco dopo l'ora di pranzo quando due uomini l'hanno avvicinata, colpita con un pugno e rapinata di un prezioso orologio oro tempestato di diamanti) e nel giorno in cui il marito avrebbe compiuto 60 anni, la vedova del rocker di Seattle, scomparso nel 2017, ha raccontato:
Sono ancora scioccata, mi fanno male le ossa. Mi guardo intorno. Però mi hanno scritto tanti amici che stanno a Roma e non vedo da tempo. Il primo è stato Eros. Eros Ramazzotti. Mi ha mandato un messaggio chiedendomi se fossi a Roma. Ero ancora incommissariato quindi sono rimasta stupita che la notizia fosse circolata così velocemente. Eros è una persona molto carina. Quando ero giovane ci siamo occupati della promozione dei suoi spettacoli a Parigi. Lui è un grande cantante. Lo seguo dai duetti con Tina Turner. A Chris dicevo sempre che avrebbe dovuto fare qualcosa con Ramazzotti.
Vicky Cornell ha poi raccontato le abitudini del marito Chris ai tempi in cui la coppia viveva a Roma insieme ai figli:
Nell’ottobre 2010 insieme a Chris siamo venuti a Roma per registrare la canzone con i Gabin, Lies. Mentre andavamo in aeroporto a Parigi pioveva e faceva freddo. Arrivati a Roma c’era il sole. Sembrava il paradiso. Qui tutto era wow. Chris ha iniziato a dire: cosa ci facciamo ancora a Parigi? É buio, piove sempre. Odiano i bambini preferiscono i cani. Diceva questo perché tante volte con i bambini al ristorante si veniva respinti a Parigi. Dovremmo trovarci qualcosa qui, ha detto Chris. Poi ho visto questa casa vicino piazza del Popolo e l’abbiamo presa. Abbiamo sistemato l’appartamento, ci sono voluti otto mesi. Facevamo su e giù con Los Angeles. Ma Chris amava Roma. Ogni tanto lui camminava in strada e la gente lo riconosceva. Lo avvicinavano chiedendogli: ma sei veramente Chris Cornell? Ci siamo stabiliti qui nel 2015. Abbiamo iscritto i nostri due figli a scuola. Ci siamo portati anche i cani. Ogni mattina si svegliava e andava a correre a Villa Borghese o nelle strade qui intorno. Il pomeriggio lo dedicava ai figli dopo l’uscita da scuola. Soprattutto quando erano più piccoli. Era il “Bimbo time”. Li andava a prendere a scuola, poi li portava a Villa Borghese e prendevano la bici. Spesso restavamo a casa. Quando viaggi tanto, come capitava a Chris, hai bisogno di stare a casa.Dopo cena prendeva la chitarra e cantava con i bambini. In ogni stanza c’era una chitarra.
E parlando dell'eredità artistica dell'ex voce dei Soundgarden, Vicky ha detto:
Mio marito non è stato semplicemente un cantante o un musicista. Lui ha inventato il grunge. Era un uomo incredibile. Per me è stato il più grande poeta di questo tempo.