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La (toto) scaletta del nuovo tour di Vasco Rossi

Abbiamo provato a unire i puntini e le anticipazioni. 24 i brani, oltre 2 ore e mezza di show.
La (toto) scaletta del nuovo tour di Vasco Rossi

Un titolo l’ha svelato lui nell’intervista uscita sull’ultimo numero di Tv Sorrisi e Canzoni, a pochissimi giorni dalla data zero del 2 giugno allo Stadio Comunale di Bibione, antipasto della serie di concerti - sette in tutto - in programma il 7, l’8, l’11, il 12, il 15, il 19 e il 20 giugno allo Stadio San Siro di Milano prima del poker del 25, 26, 29 e 30 giugno al San Nicola di Bari. Il titolo è quello di “Basta poco” e poco è bastato, verrebbe da dire, per sorprendere i fan: già, perché la canzone mancava in scaletta addirittura da diciassette anni. Vasco Rossi la cantò dal vivo per la prima e anche ultima volta durante i concerti del tour del 2007 che anticipò l’uscita, l’anno seguente, dell’album “Il mondo che vorrei”. “Non la facevo da anni. ‘Si fa presto a montarsi la testa’. È attuale, non vedo l’ora di cantarla”, ha detto il rocker di Zocca al popolare settimanale, citando un verso del testo del brano. Attualità: sarà questa, almeno sulla carta, la parola chiave della scaletta del nuovo tour di Vasco, cercatissima dagli oltre 660 mila fan che hanno acquistato i biglietti per gli show di quest’estate.

L’elenco, per ora, è stato svelato solo alla delegazione del Blasco Fan Club che in questi giorni ha avuto l’esclusiva opportunità di assistere alle prove al Cromie di Castellaneta, in provincia di Taranto, club tradizionalmente scelto dal rocker come quartier generale alla vigilia del debutto di una sua tournée. Nella clip pubblicata da Vasco sui suoi canali social ufficiali è possibile ascoltare indizi di quattro brani che presumibilmente troveranno spazio in scaletta: sono “Un gran bel film”, “Quanti anni hai”, “Come stai” e “Domenica lunatica”. Non è trapelato altro, però, a parte le poche anticipazioni comparse nelle scorse settimane, da “Se ti potessi dire” alle immancabili “Siamo solo noi”, “Vita spericolata” e “Albachiara”, passando per la versione integrale - e questa è una novità - della sempre struggente “Canzone”. “L'anno scorso erano canzoni più intime sui rapporti uomo-donna, quest'anno sarà una scaletta diversa, più sul sociale, una social setlist. Sono 24 canzoni con un inizio straordinario”, fa sapere Vasco, e nel tirare a indovinare in un improbabile toto-canzoni i titoli degli altri brani che compongono la scaletta dei concerti non si può non prescindere dalle sue considerazioni, provando a unire i puntini.

Probabile che tornino dunque “XI comandamento”, cinica analisi dell’ondata di estremismo e populismo di questi anni contenuta nell’ultimo album “Siamo qui” del 2022 ma già diventata un classico per i fan, brani cult come “C’è chi dice no” e “Gli spari sopra”, ma anche quella “Manifesto futurista della nuova umanità” che Vasco rispolverò già lo scorso anno dopo sei anni di assenza dalle scalette dei suoi concerti. E chissà che il clima politico di questi mesi non abbia convinto Vasco a riportare in scaletta anche “Asilo ‘republic’”, tratta da “Colpa d’Alfredo”: l’ultima volta che la cantò dal vivo fu nel 2019. Anche in quell’occasione la scaletta si ispirava all’attualità: “Con il rock usciamo fuori da questo mondo grigio, brutto, antipatico, triste. Questo mondo pieno di gente cattiva e di rabbia. È una fuga dalla realtà, anche se solo per una sera: scappiamo fuori da questo mondo che non ci piace, che continua a non essere il mondo che vorrei”.

Tra le altre, quell'anno, c’era anche “Mi si escludeva”, sul tema dell’esclusione, attuale tanto nel 2019 quanto nel 2024: “È stata una mia immaginazione che purtroppo si è realizzata in maniera drammatica". Basterebbero già “solo” queste canzoni a rendere la scaletta dei nuovi show “un po’ più incazzata, un po’ più dura”, come dice Vasco: “Questo è un periodo veramente complicato, molto difficile e siamo tutti preoccupati. Speriamo vada bene. E come diceva Herrera, speriamo che non succeda quello che sta per succedere”, riflette, con toni apocalittici. Per ora siamo a sedici. Ne mancherebbero otto, da pescare ipoteticamente tra le varie “Ogni volta”, “Sally”, “Vivere”, “Stupendo”, “Rewind”, “Siamo soli”, “Un senso”, “Gli angeli”, “Senza parole”, “Stupido hotel”. “La sequenza dei brani dal vivo, la scaletta o set list che sia, è fondamentale. Le mie cambiano ogni anno, a seconda del racconto che vogliamo fare. Quello che rende speciali i miei concerti è l’onda che si crea al susseguirsi dei brani, ti travolge, ti frusta, ti lascia un attimo di respiro per poi ricominciare il giro”, sottolinea lui. Il conto alla rovescia è ufficialmente partito.

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