Rockol30

Classic rock: Jeff Lynne, l’umile ‘brummie’ nell’empireo del rock

Dagli ELO a ciò che rimase dei Beatles, passando per la più celebre delle superband
Classic rock: Jeff Lynne, l’umile ‘brummie’ nell’empireo del rock

Alcuni lo considerano un genio incompreso. Altri, di incomprensibile, trovano solo la sua popolarità. Di certo, Jeff Lynne - deus ex machina della Electric Light Orchestra e produttore di altissimo livello - non è una figura divisiva o polarizzante a priori. E’ stato il tempo - da qualsiasi punto di vista si voglia leggere la sua lunga, preziosa carriera - a metterlo in una posizione scomoda e allo stesso tempo interessante.

Scomoda perché il periodo compreso tra la seconda metà degli anni Settanta e i primissimi anni Ottanta, quando gli ELO toccarono l’apice della loro carriera con dischi come “Discovery” (1979) e “Time” (1981), fu piuttosto affollato e complesso, stretto tra gli ultimi colpi di coda delle band legacy prima di diventare legacy del tutto o di sparire definitivamente - “In Through the Out Door” dei Led Zeppelin del 1979, “The Wall” dei Pinik Floyd, sempre nel ‘79, e “Emotional Rescue” dei Rolling Stones nel 1980 - e l’irruzione sulle scene di una nuova ondata che avrebbe reso il classic rock - appunto - “classic”: “London Calling” dei Clash, “Unknown Pleasures” dei Joy Division, e “Three Imaginary Boys” dei Cure, giusto per limitarsi a qualche esempio pescato nel solo ‘79.

Interessante perché Lynne ha avuto modo di vivere il passaggio di testimone tra almeno tre grandi generazioni di artisti britannici, dai Beatles in poi: attivo dalla seconda metà dei Sessanta con gli Idle Race, poi in forze con Roy Wood nei Move a cavallo dei due decenni, per poi far decollare la carriera della Electric Light Orchestra - sempre in compagnia di Wood - nella prima metà dei Settanta, l’autore di “Evil Woman”, "Mr. Blue Sky", "Don't Bring Me Down" e "Hold On Tight" ha assorbito il meglio delle scene che l’hanno visto crescere per poi ricambiare il panorama musicale, con gli interessi, per tanta generosità.

Con gli ELO in fase - per così dire - calante, nella seconda metà anni Ottanta, Lynne corona il suo sogno di gioventù, ovvero avere un contatto diretto (artisticamente parlando) con gli adorati Fab Four, mettendo mano come produttore a “Cloud Nine”, disco che segnò il ritorno al successo per George Harrison, registrato con il vecchio compagno di band Ringo Starr alla batteria per una manciata di brani. La collaborazione con l’ex chitarrista dei Beatles spalancò a Lynne un’ulteriore porta, quella sui Traveling Wilburys, colossale supergruppo nella formazione del quale - oltre a Harrison e Lynne - militavano anche Roy Orbison, Bob Dylan e Tom Petty. Occasione, questa, che non solo lo portò a fornire al suo apporto alle session dei due album di studio del gruppo - “Traveling Wilburys Vol. 1” e “Traveling Wilburys Vol. 3”, rispettivamente del 1988 e del 1990, ma che - a sua volta - fu foriera di ulteriori occasioni.

Ormai stimato non solo in sala di ripresa ma anche in cabina di regia, Lynne nel 1988 si siede dietro al mixer per “Mystery Girl”, disco di Roy Orbison per il quale scrive a sei mani (con lo stesso interprete e Petty) la hit “You Got It”, e un anno dopo per “Full Moon Fever”, disco dove Petty piazza nella tracklist due cavalli di battaglia del suo repertorio come "Free Fallin'" e "I Won't Back Down" - per poi bissare la collaborazione nel 1990, questa volta anche in veste di coautore, per “Into the Great Wide Open”, uscito nel 1991 e acclamato dalla critica come uno delle migliori uscite consegnate agli annali dal cantautore di Gainesville, Florida.

Per poi arrivare a una sorta di chiusura del cerchio, nel 1994: Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr chiamano in studio Lynne per passare in rassegna il materiale lasciato da John Lennon in vista della pubblicazione della raccolta “Anthology 1”, nel quale sarà inserito l’inedito “Free as a Bird”, per il quale sarà accreditato come co-produttore insieme ai tre ex Fab Four. Nemmeno dieci anni dopo sarà sempre Lynne a chiudere i lavori di “Brainwashed”, l’ultimo disco di Harrison rimasto incompiuto dopo la scomparsa dell’artista a fine novembre del 2001. Mancherebbe Lennon, che però - riguardo Lynne - si era già espresso nel 1973, quando gli ELO stavano promuovendo il loro terzo album, “On the Third Day”: parlando del singolo “Showdown”, lo storico sodale di McCartney definì gli Electric Light Orchestra “i figli dei Beatles”. “Rimasi scioccato quando lo disse”, confessò Lynne a Classic Rock nel 2020: “Era ospite in un programma radiofonico americano a New York e disse: ‘Bel gruppetto, questi. Adoro questa band’”.

“Non sono mai stato cool, mai, quindi è meraviglioso sapere che la gente oggi lo pensi di me”, spiegò lui al Guardian nel 2014, che gli chiese conto di cosa significhi essere considerato “uno dei personaggi più umili nella storia del rock”: “Sono un tizio di Birmingham e lo sarò sempre: vivo a Los Angeles da vent’anni e qualcuno potrebbe pensare che questo mi renda una persona diversa, ma non è così. Molto semplicemente, mi piace pensare di essere un autore, un performer e un produttore”. Tutto qui.

La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.