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Usher prova a riprendersi la corona, tra Super Bowl e nuovo album

Il rapper da 80 milioni di copie riconquista la scena (grazie a Jungkook e 21 Savage).
Usher prova a riprendersi la corona, tra Super Bowl e nuovo album

Si sta riscaldando prendendo lezioni da Jung Kook, il ragazzo d’oro dei Bts diventato uno degli artisti asiatici più venduti e ascoltati di sempre, con il quale ha appena pubblicato il singolo “Standing next to you”. Del resto, è da un po’ che Usher non frequenta le zone alte delle classifiche: per recuperare l’ultima hit azzeccata dal rapper bisogna fare un salto indietro nel tempo di un decennio e tornare al 2014, l’anno di “I don’t mind”, il duetto con Juicy J che conquistò il doppio Disco di platino negli Usa. Poca roba in confronto alle varie “U remind me”, “U got it bad” e “Yeah!”, tra i diamanti di una corona, quella che ad un certo punto dev’essere scivolata dalla testa del rapper statunitense, oggi 45enne, che vale la bellezza di 80 milioni di copie vendute a livello mondiale. Non tutto è perduto. Si tratta solo di allungare un braccio e provare a riacchiapparla, quella corona. Magari dandole una spolverata.

Usher Raymond IV, questo il vero nome del rapper, proverà a farlo sabato sera, dal palco dell’halftime show del Super Bowl 2024. La vetrina è importantissima: la finale del campionato della National Football League, che quest’anno vedrà sfidarsi all’Allegiant Stadium di Paradise, in Nevada, i San Francisco 49ers e i Kansas City Chiefs, è uno degli eventi più seguiti e commentati negli Usa. E lo show musicale dell’intervallo fa gola ai manager delle star della musica (e anche agli investitori: gli spazi pubblicitari vengono venduti a peso d’oro): è un passaggio attraverso il quale le popstar possono promuovere i loro progetti potendo contare su un ritorno incredibile. Dopo gli show spettacolari di Rihanna, Dr. Dre (che nel 2022 riuscì a radunare al SoFi Stadium di Inglewood, in California, Snoop Dogg, Eminem, Mary J. Blige, Kendrick Lamar, 50 Cent e pure Anderson Paak), The Weeknd e il quartetto composto da Shakira, Jennifer Lopez, J Balvin e Bad Bunny, tra gli artisti che si sono esibiti nell’halftime negli ultimi anni, quest’anno la scelta degli organizzatori è ricaduta proprio su Usher.

Per il rapper di “Yeah!” sarà un modo per provare a riconquistare la centralità della scena o quantomeno per ricordare ai milioni di spettatori che assisteranno all’evento negli Usa di essere pur sempre uno degli artisti che hanno segnato maggiormente la scena rap degli ultimi trent’anni. Il tema del ritorno caratterizza anche l’album che Usher spedirà nei negozi e sulle piattaforme di streaming due giorni prima l’attesa esibizione al Super Bowl, “Coming home”. È il primo disco di inediti del rapper in otto anni. Vietato sbagliare: Usher si è affidato alle sapienti mani di Andrew Watt, lo stesso produttore di Justin Bieber, Post Malone e Miley Cyrus, recentemente al fianco pure dei Rolling Stones. E ha chiamato a raccolta diverse star di nuova generazione, rap e non solo, con l’obiettivo di allargare il proprio pubblico: da Burna Boy a Summer Walker e 21 Savage, passando per Latto, H.E.R. e lo stesso Jungkook.

Non è dato sapere, al momento, se qualcuno di loro lo raggiungerà anche sul palco dell’Allegiant Stadium: “È una cosa presente nella mia lista dei desideri da molto tempo. Mi è stato chiesto diverse volte: 'Quali sono i parametri di riferimento o quali sono le cose che contano di più per te?'. Ovviamente esibirsi, ma, più precisamente, potermi esibire su quel palco, perché tantissimi artisti straordinari lo hanno onorato con show straordinari”, ha detto Usher a proposito dell’appuntamento. “Ovviamente con questo annuncio per me è iniziata l'ossessione, ma - ragazzi - volete mettere l'eccitazione di questo momento e la possibilità di assaporarlo? E’ come la prima volta che si ha l’opportunità di ascoltare una propria canzone alla radio. Per me [l’halftime show del Super Bowl] è la stessa cosa”.

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