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Amadeus scongela i Blue, le Las Ketchup e pure Valeria Rossi

Nessuno è più bravo di Amedeo Umberto Rita Sebastiani a toccare le corde della nostalgia.

Sembra quasi di vederlo, seduto sulla sdraio - mentre gli arrivano vagonate di canzoni inedite da ascoltare per Sanremo 2024 - a scorrere con il dito sul cellulare, anno per anno, i titoli delle hit delle ultime cinquanta stagioni discografiche: “Cosa si ascoltava nel 1963? E nel 1971? E nel 1985? Chi c’era in classifica nell’estate 1998? Chi vinse il Festivalbar nel 2003?”. Il cast di “Arena Suzuki dai 60 ai 2000”, la tre giorni di revival in programma all’Arena di Verona il 18, 19 e 20 settembre e poi in tv sabato 23, mercoledì 27 settembre e mercoledì 4 ottobre, conferma che nessuno è più bravo di Amedeo Umberto Rita Sebastiani a toccare le corde della nostalgia. Specializzato nel rilanciare vecchie glorie sin dai tempi di “Music Farm” (era il 2004), nel 2021 ripescò dall’oblio gli Europe, Samantha Fox, Sandy Marton, Tracy Spencer, Gazebo. Nel 2022 riportò in qualche modo al presente La Bouche, Richard Sanderson, Katrina, Corona, Limahl. Quest’anno ha scongelato - tra gli altri - le Las Ketchup (ricordate la loro “Aserejé”? Correva l’anno 2002), i Blue (la boy band fenomeno tra le teenager nei primi Anni Duemila), i Madcon (il duo hip hop norvegese che per primo nel 2008 diede una nuova vita a “Beggin’” dei Four Seasons, un decennio prima della cover dei Maneskin) e pure gli irriducibili Jalisse, che detengono il record di esclusioni consecutive dal Festival di Sanremo, ventisei in tutto (tante quante le edizioni alle quali Fabio Ricci e Alessandra Drusian hanno provato a partecipare dopo la vittoria del ’97 con “Fiumi di parole).

“Arena Suzuki dai 60 ai 2000” si preannuncia già come un viaggio nel tempo - un po’ disordinato, dal momento che le tre scalette delle tre serate non seguono un ordine cronologico - attraverso ricordi indelebili e canzoni simbolo di più generazioni, con protagoniste icone della musica pop e meteore le cui parabole si sono consumate troppo in fretta. Si partirà il 18 settembre dal 1985, l’anno in cui i Simple Minds fecero uscire la hit “Don’t you (Forget about me)”, due milioni di copie vendute al di là e al di qua dell’Atlantico quando i singoli si acquistavano ancora in formato fisico, che Jim Kerr e soci suoneranno dal vivo sul palco dell’Arena di Verona a distanza di quasi quarant’anni dalla pubblicazione. Trevor Horn ricorderà la parabola dei Buggles con “Video killed the radio star”, le redivive Paola & Chiara faranno scatenare il pubblico dell’arena scaligera con la loro “Vamos a bailar”, Alan Sorrenti con l’immortale “Figli delle stelle”. E poi ancora Haddaway (che rispolvererà la hit “What is love”), Captain Sensible (“Wot”), le stesse Las Ketchup, Irene Grandi (con “Bruci la città”), Tavares (“More than a woman”), Doctor & The Medics (“Spirit in the sky”), Iva Zanicchi (“Zingara”), Rednex (“Cotton eye Joe”), la Sugarhill Gang (“Rapper’s Delight”), Renga e Nek (con “Angelo” e “Laura non c’è”) e pure Adriano Pappalardo (con “Ricominciamo”).

Il 19 settembre toccherà a Kool & The Gang (“Celebration”), Gala (“Freed From Desire”), Lorella Cuccarini (“La notte vola”), Jimmy “Bo” Horne (“Gimme Some”), ai Blue (“One Love”), Le Vibrazioni (“Dedicato a te”), Plastic Bertrand (“Ça Plane Pour Moi”), Amedeo Minghi (“1950”), Mietta (“Angeli noi”), Haiducii (“Dragostea Din Tei”), Orietta Berti (“Fin che la barca va”), Ice Mc (“Think About The Way”), The Rubettes (“Sugar Baby Love”), Jalisse (“Fiumi di parole”) e Laid Back (“Sunshine Reggae”). A chiudere la tre giorni di revival, la sera del 20, ci saranno Natalie Imbruglia (“Torn”), i Madcon (“Beggin’”), George McCrae (“Rock Your Baby”), gli Stadio (“Grande figlio di puttana”), Alexia (“Hu La La La”), Howard Jones (“What Is Love”), Valeria Rossi (“Tre parole”), Whigfield (“Saturday Night”), Michele Zarrillo (“Una rosa blu”), Cecilia Gayle (“El Pam Pam”), Mal (“Furia”), The Show (“Mamma Mia”), Pino D’Angiò (“Ma quale idea”) e Eiffel 65 ("Blue Da Ba Dee)”.

Sbloccare ricordi: è questa la mission di Amadeus. Che intanto sui social si diverte già a stuzzicare la curiosità del pubblico postando, nel giorno dell’annuncio del cast completo di “Arena Suzuki dai 60 ai 2000”, una foto che lo ritrae in compagnia di Gerry Scotti, come ai (vecchi) tempi di Radio DeeJay, quando entrambi - sotto l’ala protettiva di Claudio Cecchetto - cominciarono a muovere i loro primi passi nel mondo dello spettacolo. Prove tecniche in vista di un’eventuale co-conduzione di Sanremo 2024, sostiene qualcuno, mentre impazza già il toto-nomi che va dai Kolors ad Angelina Mango, passando per Annalisa, Max Pezzali e i Negramaro. Oltre che a toccare le corde della nostalgia, Amadeus sa anche come catturare l’attenzione.

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