Sanremo 2024, dai Kolors ad Angelina Mango: boom di candidature
Il cellulare di Amadeus scotta già. E non certo per il caldo. Ha chiuso la sua stagione televisiva lo scorso 6 giugno con la messa in onda dell’ultima puntata di “Affari tuoi”, ma Amedeo Umberto Rita Sebastiani - questo il nome del popolare conduttore - non ha mai staccato del tutto la spina, approfittando della pausa estiva per cominciare a immaginare quello che, salvo clamorosi colpi di scena, sarà il suo ultimo Festival di Sanremo. Il quinto consecutivo. Partendo dalle basi: le canzoni. Mai come in questi ultimi anni la musica era stata così “al centro” della kermesse: merito anche delle scelte ultrapop del conduttore e direttore artistico, che ha reso il Festival, oltre che un evento televisivo da numeri record (media del 62,96% di share per le cinque serate del 2023), una vetrina ormai ambitissima anche per artisti che riempiono stadi e palasport, che occupano abitualmente i vertici delle classifiche e che in passato si sarebbero tenuti prudentemente lontani dalla gara. Come nel caso del vincitore in carica dell’ultima edizione, Marco Mengoni, atteso all’Ariston la sera del 6 febbraio per il tradizionale passaggio del testimone. 3,4 milioni di copie vendute da febbraio ad oggi dalle ventotto canzoni in gara nell’ultima edizione, che hanno vinto complessivamente 31 Dischi di platino e 7 Dischi d’oro: è da queste cifre che riparte Amadeus, iniziando a comporre il primo toto-nomi del cast dei big in gara a Sanremo 2024. Il suo.
La voglia dei Kolors, il riscatto di Annalisa
L’obiettivo, stando alle primissime indiscrezioni che filtrano da viale Mazzini, è quello di riuscire a portare sul palco dell’Ariston i fenomeni dell’ultima stagione discografica. E Ama, che scioglierà le riserve a dicembre, dovrebbe centrarlo senza troppe difficoltà. Se non altro perché non c’è neppure bisogno che sia lui a far partire gli inviti. I Kolors si autocandidano, con un pezzo che vedrà il trio guidato da Stash provare consolidare il successo della band dopo il tormentone “Italodisco”, puntando, chissà, pure all’Eurovision. Annalisa cercherà la sua prima vittoria in sei partecipazioni (la sfiorò nel 2018, quando arrivò terza con “Il mondo prima di te”): la cantante savonese, benedetta dalla pioggia di Dischi di platino vinti grazie a hit come “Bellissima”, “Mon amour” e “Disco paradise”, pronta a spedire nei negozi il nuovo album “E poi siamo finiti nel vortice” (uscirà il 29 settembre) e ad esibirsi per la prima volta in carriera al Forum di Assago (lo show del 4 novembre è sold out), sa che questo è il suo anno e ci crede. “È presto. Le proposte si concentrano soprattutto tra ottobre e novembre”, dice Amadeus al Corriere della Sera, provando a frenare le indiscrezioni. Soprattutto, appunto: perché di brani il conduttore e direttore artistico del Festival ne ha già ascoltati parecchi in questi mesi.
Big, stelline del pop in cerca di consacrazione e vecchie glorie
La selezione e la scelta delle canzoni è la cosa che gli piace di più, dicono i suoi: lo fa tornare ai tempi in cui lavorava nelle discoteche come dj. Big che vogliono rimettersi in gioco, stelline del pop di nuova generazione in cerca della consacrazione, vecchie glorie in cerca di riscatto - chissà che non ne peschi qualcuna dal cast delle tre serate di Arena Suzuki a Verona del 18, 19 e 20 settembre in onda poi su Rai1 sabato 23, mercoledì 27 settembre e mercoledì 4 ottobre - e qualche outsider pronto a spiazzare: le sorprese non mancheranno. “Posso prevedere una presenza notevole. L’anno scorso ho ascoltato 300 brani, quest’anno penso arriveremo a 400”, assicura Ama. Tra i colpacci che spera di riuscire a mettere a segno c’è Calcutta: l’eroe indie tornerà ad esibirsi dal vivo a dicembre con un tour nei palasport ma non ha ancora annunciato il nuovo album, il primo in cinque anni. Il cantautore di Latina ha avuto un primo contatto con il mondo sanremese quest’anno, co-firmando “Mare di guai”, il brano portato in gara da Ariete: potrebbe essere lui, il cane sciolto del cast. Da quel mondo potrebbero arrivare anche Gazzelle (il tour nei palasport partirà l’8 marzo, un mese dopo la kermesse), Coez e Frah Quintale (l’8 settembre pubblicheranno l’album congiunto “Love Bars”) e i Pinguini Tattici Nucleari (in cerca di nuovi stimoli dopo il tour negli stadi da oltre mezzo milione di biglietti venduti).
La quota "talent", tormentoni e rap
Angelina Mango, lanciata dall’ultima edizione di “Amici”, dovrebbe presentarsi da Amadeus “con un pezzo importante”, coccolata dalla potente manager Marta Donà (che il Festival lo ha vinto tre volte negli ultimi dieci anni: nel 2013 e nel 2023 con Marco Mengoni, nel 2021 con i Maneskin): dalla scuola di Maria De Filippi arrivano anche ex alunni come Sangiovanni, Luigi Strangis, Gaia e Irama, quest’ultimo in duetto con Rkomi. Da “X Factor” ci riprova invece gIANMARIA, dopo aver vinto lo scorso anno Sanremo Giovani. In quota tormentoni Baby K, Alfa e i Boomdabash, in quella rap Tedua, Bresh, Rose Villain, Ernia. Tra gli habitué ci (ri)provano Arisa, Ermal Meta, Francesco Gabbani e Michele Zarrillo, che sogna di festeggiare all’Ariston i trent’anni della sua “Cinque giorni”.
Tra ritorni, reunion e ospiti di peso
I Negramaro, alle prese con le celebrazioni del ventennale di carriera, potrebbero tornare lì dove tutto cominciò con “Mentre tutto scorre”, per aprire una nuova fase della carriera della band. Max Pezzali ha detto che il suo tour formato “only hits” proseguirà anche nel 2024, ma chi tra i 520 mila spettatori che non sono voluti mancare quest’anno acquisterà un biglietto anche per le nuove date, vorrà sentire e vedere qualcosa in più. Magari una reunion con Mauro Repetto, per scongelare definitivamente gli 883. Nek e Francesco Renga, che venerdì pubblicheranno il loro primo album congiunto, mettono le mani avanti: “Vediamo”. Matteo Bocelli, invece, sogna di poter esordire in gara al Festival nell’anno del trentennale della vittoria del padre Andrea con “Il mare calmo della sera”: chissà che la sua eventuale presenza non convinca il tenore, ambasciatore della musica italiana nel mondo, a tornare al Festival per un’ospitata. A proposito di ospiti. Adriano Celentano lo scorso febbraio proprio durante la settimana del Festival aveva promesso che non sarebbe più tornato all’Ariston: “Stamattina ho letto i giornali. Ora è certo. Non potrò più tornare in tv”. Solo affidandogli un sincero omaggio all’amico Toto Cutugno sulle note de “L’italiano” Amadeus potrebbe far cambiare idea all’85enne Molleggiato. Per chiudere con il botto portandosi il pallone a casa.