Il bassista e il batterista dei Greta Van Fleet, rispettivamente Sam Kiszka e Danny Wagner, parlando con Kevin Vargas di Loudwire Nights hanno rivelato alcuni preziosi consigli che diede loro Elton John nel 2017, consigli che si sono rivelati fondamentali per la loro carriera.
Kiszka ha spiegato: "Lui disse più o meno una cosa come, 'Accendetevi. Fatelo. Possedetelo. Non siate timidi. Provateci e basta'. Dopo di allora ci siamo detti, 'OK, ci proveremo'. Quindi il qualcosa che si deve ricordare è dare il massimo ed essere quella persona là fuori. Penso che tutti si stiano impegnando un po' di più ad essere quasi una persona diversa sul palco. A Daniel e Josh piacciono davvero gli strass e le cose che sberluscicano e sono qualcosa di completamente diverso da se stessi sul palco.”
Lo spalleggia nel pensiero Wagner che aggiunge: "Probabilmente è stata la cosa migliore di tutta la nostra carriera avere incontrato qualcuno così. Eravamo proprio all'inizio. Ci ha dato quel consiglio. Essenzialmente ci disse di ostentare quello che abbiamo mentre ce l'abbiamo. Per noi quel ragazzo è un eroe. Tra tutti gli artisti che abbiamo ascoltato crescendo, era uno di quelli che tenevamo su un alto piedistallo. Così, sentire qualcosa del genere da una persona del genere, non la prendi alla leggera".
All'inizio del mese i Greta Van Fleet hanno annunciato i dettagli del loro terzo album "Starcatcher" che verrà pubblicato il prossimo 21 luglio ed è uscito il primo singolo dal nuovo disco, “Meeting the master”. "Starcatcher" segue di due anni il precedente "The Battle At Garden's Gate" (leggi qui la recensione). Sul primo singolo la band statunitense ha dichiarato: ““Meeting The Master” scruta in un mondo esoterico raccontato dalla parola di un saggio insegnante. Cantata con la voce di un devoto credente, la canzone descrive l'amore che questi ferventi seguaci hanno per il loro maestro e la loro ferma fede nella sua visione. È un viaggio spirituale esotico, una commedia oscura che finisce inevitabilmente nel caos.”
Del disco Danny Wagner ha detto: “Avevamo l'idea di voler raccontare queste storie per costruire un universo. Volevamo introdurre personaggi e motivi e queste idee che sarebbero nate qua e là durante le nostre carriere in questo mondo. Quando immaginiamo il mondo di “Starcatcher”, pensiamo al cosmo. Ci fa fare molte domande, come 'Da dove veniamo?' o 'Cosa ci facciamo qui?' Ma ci sono anche domande come 'Cos'è questa coscienza che abbiamo e da dove viene?”.
Sul finire dello scorso anno, durante un'intervista con Heavy Consequence, Sam Kiszka a proposito dell'album spiegò: "Concettualmente torna quasi ai giorni nel garage, con l'energia grezza del suono". Ha poi continuato rivelando che l'album espanderà il suono della band "perché non siamo mai stati dei musicisti migliori di oggi".