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La musica dei Radiohead per un viaggio in danza oltre l’oscurità

Alla Scala di Milano ha debuttato "Solitude Sometimes", un balletto con musiche di Thom Yorke
La musica dei Radiohead per un viaggio in danza oltre l’oscurità

A un certo punto, tra l’oscurità e il silenzio del pubblico, tra gli spazi vuoti delle poltrone in velluto rosso e la tappezzeria dei palchi, risuona per tutto il Teatro alla Scala di Milano la voce di Thom Yorke. Sul palcoscenico, i quattordici danzatori si ribellano a quel loop di musica elettronica senza fine invadendo lo spazio con i movimenti dei loro corpi che si avvolgono e sospendono gli uni negli altri. Lo spettacolo è "Solitude Sometimes”, nuova creazione firmata da Philippe Kratz, coreografo tedesco classe 1985, che vede primi ballerini, solisti e artisti del Corpo di Ballo della Scala portare in scena un viaggio di danza contemporanea sulla musica di Yorke e dei suoi Radiohead oltre l’oscurità, in cui si oppongono alle continue ondate sonore con assoli, duetti, piccoli gruppi e file che disegnano il tempo in modo più diretto e tangibile. 

"Solitude Sometimes” nasce da una richiesta della Scala a Philippe Kratz di un balletto su musiche elettroniche. Per la nuova creazione scaligera il coreografo ha cominciato ad ascoltare i pezzi di Thom Yorke e Radiohead, per poi lasciarsi ispirare dalla loro musica mentre componeva la coreografia traendo liberamente spunto da un antico documento funerario di mitologia egizia, il libro “Amduat”, visione illustrata di cui rimangono testimonianze sulle pareti delle tombe della Valle dei Re, che descrive il viaggio del Dio Sole (Ra) nell’aldilà attraverso le Dodici Ore della notte. Come il percorso di trasformazione e rinascita, "Solitude Sometimes” è un viaggio che culmina con “Pyramid Song”, pezzo chiave di tutto lo spettacolo, composto da Yorke dopo aver visitato a Copenhagen una mostra sulla mitologia egizia e originariamente pubblicato come primo singolo estratto dal quinto album della formazione di Oxford, “Amnesiac” nel 2001. 

“Oltre ai danzatori della compagnia della Scala, per me la fonte di ispirazione più grande per ‘Solitude Sometimes’ è stata la musica dei Radiohead ”, ha raccontato in un video con alcune immagini delle prove dello spettacolo Philippe Kratz, che in un’intervista ha sottolineato: “L’elettronica è nel mio Dna, e poi amo i suoi loop che permettono al corpo di muoversi libero, di assecondare il beat o di andarci contro, senza i vincoli che certa musica classica impone. Apparentemente la musica elettronica è più fredda, ma io la trovo uno strumento di libera espressione per la danza. La scelta poi è caduta su 'Pyramid Song'. Da lì è iniziata la mia ricerca personale per il contenuto della coreografia”.

"Solitude Sometimes”, che avrebbe dovuto debuttare nella scorsa Stagione di Balletto 2021/2022 del Piermarini ma è stato bloccato a causa della pandemia, è andato in scena per la prima rappresentazione assoluta al Teatro alla Scala lo scorso 3 febbraio (in una serata con altre tre creazioni: “Anima Animus” di David Dawson, “Bella Figura” di Jiří Kylián e “Remanso” di Nacho Duato con l’étoile Roberto Bolle) e per altre sei recite fino al 9 febbraio.

Oltre a “Pyramid Song”, proposta sia nella versione dei Radiohead che per breve accenno nella rielaborazione dei VOCES8, per "Solitude Sometimes” Philippe Kratz ha scelto altre sette tracce di Thom Yorke. Ad aprire lo spettacolo è “All Buttons In” dei Modeselektor con vocali di Yorke. Il compito di sottolineare la ciclicità e la resilienza che animano la creazione di Kratz è affidato alle altre tre tracce, tutte estratte dal secondo album solista di Yorke, “Tomorrow’s Modern Boxes” del 2014: “There Is No Ice (For My Drink)”, “Pink Section” e “Nose Grows Some”.

Per contrasto, prima della conclusione con "Pyramid Song", "Solitude Sometimes” si apre poi alla catarsi di un tempo sospeso con “Volk Spin Off 1” e “Volk Spin Off 2”, quinta e sesta traccia del balletto, composte dal frontman dei Radiohead per il rifacimento, firmato da Luca Guadagnino del 2018, del film di Dario Argento “Suspiria”.

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