L’omaggio di Bruce Springsteen a Roy Orbison
"The screen door slams, Mary's dress waves / Like a vision she dances across the porch as the radio plays / Roy Orbison singin' for the lonely / Hey, that's me and I want you only”: è uno dei versi più famosi di Springsteen, è l’apertura di “Thunder road”. E anche più discussi, per la diatriba sul verbo (“waves” or “sways”?), che negli anni ha un po’ offuscato quella citazione. "Only the lonely" di Roy Orbison, uno dei grandi eroi del Boss, una delle voci più importanti e sfortunate del rock americano.
Orbison è anche il protagonista di un “nuovo” omaggio di Springsteen: tra virgolette, perché in realtà è stato registrato alla fine degli anni ’80. Nel nuovo bootleg ufficiale del Boss, registrato a New York nel maggio '88 durante il tour di “Tunnel of love”, ci sono ben due cover di Orbison: “Crying” e “In dreams” (quest’ultima registrata durante il soundcheck, mai eseguita dal vivo: una vera chicca).
Roy Orbison sarebbe mancato alla fine di quell’anno, il 6 dicembre 1988, ad appena 52 anni e sarebbe diventato popolare soprattutto negli anni ’90 grazie a “Pretty woman”, il film con Richard Gere e Julia Roberts che prendeva il titolo da una sua canzone. Ma tra il 1987 e il 1988 molti colleghi, tra cui Springsteen, si mossero per aiutarlo e rendergli omaggio.
La carriera di Roy Orbison era stata parecchio complessa. Dopo un periodo di grande popolarità negli anni ’60, era caduto in disgrazia sia a livello professionale che personale, con la morte della moglie e di due figli, in due incidenti distinti. Nell'87 la sua carriera riprese piede grazie ad una serie di collaborazioni, tra cui un duetto con k.d. lang che gli valse un Grammy. Nello stesso anno registrò un "comeback show" per la televisione, con tutti i suoi grandi estimatori (oltre a Springsteen, anche Tom Waits ed Elvis Costello tra gli altri), a fargli da backing band: venne prima pubblicato come video ad inizio ‘88, poi sarebbe uscito come album alla fine dell’anno.
Sempre nell’88 arrivò anche la collaborazione con Jeff Lynne, Bob Dylan, Tom Petty e George Harrison per il supergruppo Traveling Wilburys. Venne inciso anche un "album del ritorno", "Mistery girl", prodotto sempre da Lynne, a cui parteciparono anche gli U2. Purtroppo però uscito postumo ad inizio 1999, però, perché la sfortuna non aveva finito di tormentarlo: mancò a fine ‘88 per un infarto. Anche il secondo volume del lavoro con i Traveling Wilburys (ironicamente intitolato “volume 3”) sarebbe uscito postumo nel 1990.
Tornando a Springsteen, ha continuato a rendere omaggio a Orbison per tutta la sua carriera: suonando "Crying" alla cerimonia della Rock & Roll Hall of Fame, cantando più volte dal vivo “Pretty woman”. Anche recentemente: il suo penultimo disco “Western stars” è dichiaratamente influenzato dal pop orchestrale di Roy Orbison.