Di come un matrimonio mandò in classifica Billy Idol
Agli inizi degli anni Ottanta Billy Idol lasciò la Gran Bretagna per andare a vivere a New York. Gli anni d'oro del punk londinese stavano svanendo, la sua band, i Generation X, dopo tre album - “Generation X” (1978), “Valley Of The Dolls” (1979) e “Kiss Me Deadly” (1981) – si erano sciolti. Avevano avuto un certo successo, ma non avevano del tutto convinto i punk più duri e puri e, a dirla tutta, neanche la critica musicale era del tutto schierata dalla loro parte.
Idol pensò bene di cambiare aria, ma trasferendosi negli Stati Uniti si inimicò anche molti di quelli che fino a quel punto erano stati dalla sua parte. Era una questione di amor patrio. Giunto dall'altra parte dell'oceano le cose non andarono meglio. Ai media statunitensi non piaceva il suo aspetto da punk britannico, che appariva ai loro occhi troppo duro e minaccioso.
La sua prima uscita americana datata 1981 fu affidata all'EP, “Don't Stop”: quattro brani con tre versioni soliste di canzoni dei Generation X e la cover del successo degli anni '60 di Tommy James & The Shondells “Mony Mony”. Ma fu solo quando iniziò a collaborare con il chitarrista Steve Stevens ed il produttore Keith Forsey che le cose iniziarono a migliorare. Come ricordato da Billy in una intervista: "Stavo facendo il mio primo album, cercando di scrivere canzoni per il disco. Stavo ancora cercando di capire come sarebbe stata la mia musica. Ma ricordo di aver scritto le parole 'white wedding' in cima al mio blocco giallo. Ho sempre usato un blocco. Io ho una sorella, Jane. Era rimasta incinta dal suo ragazzo e stava per sposarsi. Stava andando tutto bene, ma ho pensato tra me e me: 'E se fosse successo 30 anni fa? Ci sarebbe stato un grande scandalo'. Ho dato una leggera svolta alla canzone per darle un tocco più drammatico, non potevo farne a meno. L'ho messa come se ci fosse un fratello pazzo da qualche parte che fosse come Clint Eastwood e stesse tornando per uccidere chiunque avesse profanato sua sorella. Quindi venne scritta attorno a una cosa reale e poi arricchita. Ma con le canzoni si fa.”
La nascita di “White Wedding” è stata relativamente indolore: “Keith mi ha bloccato in studio con una drum machine e la mia chitarra, e 15 minuti dopo dissi: 'Penso di avere fatto i compiti'. Tutto nel giro di 20 minuti. Sono tornato subito dai ragazzi e ho suonato loro la mia demo, poi siamo usciti tutti e ci siamo ubriacati.”
L'album “Billy Idol” venne pubblicato nell'estate del 1982. Fu ignorato in Gran Bretagna e raggiunse la posizione numero 45 negli Stati Uniti. Il primo singolo fu “Hot In The City” (piccolo particolare: in copertina non c'era l'immagine di Idol) e come picco sfiorò la Top 20. Il singolo successivo fu “White Wedding” (piccolo particolare: qui in copertina c'era l'immagine di Idol). La sua immagine, negli Stati Uniti, ostacolava la programmazione radiofonica, ma Billy scoprì un modo per promuovere la canzone: aveva girato un video a basso budget per il singolo, spendendo solo 65.000 dollari. La neonata MTV, sempre a caccia di nuove proposte, iniziò quindi a programmarlo regolarmente, fu allora che “White Wedding” scalò la classifica fino al posto numero 36.
“White Wedding” aiutò ad accrescere la popolarità di Billy Idol e preparò il pubblico all'arrivo dell'album successivo uscito nel 1983, “Rebel Yell”, che ancora oggi è l'album più venduto della sua carriera. La Gran Bretagna ignorò “White Wedding”, così come l'album “Rebel Yell”. Fu solo nell'estate del 1985, circa tre anni dopo la sua uscita, che una ripubblicazione di “White Wedding” salì fino alla posizione numero 6 della classifica.
E il matrimonio della sorella Jane, la causa scatenante della scrittura della canzone che aiutò (e non poco) la carriera di Billy Idol? "Non sono andato al matrimonio", ha confessato Idol. “Non potevo, perché ero in America. Ma ho mandato loro un saluto. Diceva: 'A nice day for a white wedding".