Sanremo 2022 visto con gli occhi di una super band: i Calibro 35
Quando i Calibro 35 sono apparsi sul palco del Festival di Sanremo per accompagnare Rkomi nella serata delle cover, si è subito percepita una scossa anticipatrice di qualche cosa di magico. Hanno toccato una “chiesa”, come la definiscono anche loro: Vasco Rossi. La super band ha rivisitato tre brani del rocker, interpretati nell’occasione dall’artista di Calvairate: “Fegato spappolato", "Deviazioni", "Cosa succede in città". E lo hanno fatto in modo unico, tenendo intatto il cuore originale delle canzoni, ma anche osando in equilibrio costante fra consapevolezza e arditismo artistico. Il gruppo è reduce dal grande successo della colonna sonora di “Blanca”, serie tv molto apprezzata. La soundtrack, già disponibile su tutte le piattaforme digitali, uscirà anche in vinile il prossimo venerdì 18 febbraio, in preorder su Bandcamp e su www.calibro35.com. Li abbiamo incontrati in video in una lunga intervista a 360°: Massimo Martellotta, Enrico Gabrielli, Luca Cavina e Tommaso Colliva ci hanno raccontato come hanno costruito il medley e hanno espresso anche qualche giudizio generale sulla serata delle cover. Una chiacchierata su più temi, un punto di vista particolare e interessante. ,
Colliva è rimasto commosso dalla partecipazione di Mauro Pagani (il produttore ligure ha lavorato per anni alle Officine Meccaniche di Pagani, ndr) che ha calcato il palco dell’Ariston insieme a Giovanni Truppi e Vinicio Capossela per interpretare “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André. Martellotta ha raccontato il lavoro dietro le quinte, la preparazione all’esibizione, mentre Gabrielli, insieme a Cavina, ha riflettuto su come il Festival sia cambiato negli anni: il polistrumentista, in un ambiente e in un’atmosfera completamente diversa, come un film di “Vanzina”, accompagnò gli Afterhours nel 2009 all’Ariston, quando presentarono “Il paese è reale”.